LA MOSSA DI INTESA SANPAOLO SU UBI È ASSURDA SOTTO TUTTI I PROFILI TRANNE UNO

È assurda sotto il profilo economico e finanziario, perché investe in un Paese che sta andando a tutta velocità verso la terza recessione in 12 anni ed è già in overbanking. È assurda, anzi folle, dal punto di vista #Antitrust, perché i due istituti hanno buona parte della rete negli stessi territori. Di fatto porta allo smembramento di Ubi. Industrialmente può essere gestita solo attraverso un deciso intervento sugli occupati grazie a scivoli previdenziali e a quota 100, ma con difficoltà perché questi strumenti sono già stati utilizzati da lustri e l’ambito di applicazione si è ridotto. Sinergie possono arrivare non dal retail ma dal backoffice e dal parabancario. È priva di senso dal punto di vista azionario, perché finirà per ridurre la redditività di Intesa Sanpaolo. Una decisione simile può essere stata dettata solo da altre motivazioni. Ragioni che possono essere spiegate solo con riguardo alla storia delle due banche e all’uomo che ha comandato in entrambe, davanti o dietro le quinte, Giovanni #Bazoli, nonché al suo mondo di riferimento. Così tra l’altro i problemi di governance ma soprattutto patrimoniali di Ubi, con gli Npl coperti molto meno della media nazionale che sono già nel mirino di #Bce ed #Eba, finiranno per essere lavati dalla solidità di Intesa Sanpaolo. Ubi, che pareva dover inglobare #Mps, diviene preda. Così né Intesa Sanpaolo né i bresciani-bergamaschi-cuneesi potranno più essere chiamati, volenti o nolenti, a gestire il disastro senese. È una porta in faccia a #Bankitalia e al #Tesoro, ma pagata a caro prezzo. Certo, tra i guai di Ubi e il disastro del Monte è il prezzo minore. La banca “di sistema” si chiama fuori dal disastro del sistema. Fossi azionista di Intesa Sanpaolo sarei comunque su tutte le furie. PS Ovviamente tutti i grandi giornali, controllati direttamente o indirettamente, ne tesseranno le lodi. #IlSole24Ore ha già cominciato, et pour cause.