ILARIA CAPUA. NEMO PROFETA IN PATRIA

ILARIA CAPUA. NEMO PROFETA IN PATRIA

Ilaria Capua. Ovvero Nemo Profeta in Patria. Agli inizi di questa storia pandemica ho sentito parlare di lei positivamente. Strideva questa opinione con quella di cui avevo letto qualche anno fa. Così sono andata ad approfondire la sua vicenda. Era alle stelle. Virologa di fama internazionale. Una inchiesta su traffico illecito di virus pericolosi ne affosso’ la carriera in Italia. Processi. Gogna mediatica, pubblica e parlamentare. Sì, perche’ la scienziata era parlamentare all’epoca dei fatti che le erano stati ascritti, e,come avviene molto spesso in Italia, aveva appurato di essere indagata da una intervista promossa dall’Espresso. Una carriera finita. Detrattori a pugnalare. Un sogno finito fra le pagine dei giornali. Andò via dall’Italia e conobbe una nuova stagione di credibilità lavorativa. Tornò grande. Perche’ e’ grande e nessuna ingiuriosa macchinazione ne ha alterato la grandezza. Fu scagionata processualmente e l’Italia perse due grandi occasioni: quella di tacere per bocca dei suoi politici, e quella di tenersi una grande virologa. A pagare, comunque fu solo lei. Questi i paradossi italiani che anche quando si viene scagionati non fanno assumere responsabilità a chi si è macchiato di errori grossolani, non sappiamo nel caso della Capua se in buona o in mala fede. Mi sono innamorata di  questa donna. Per il tono pacato. Per la familiarità con cui parla del virus presentandolo quasi come un nemico visibile. Per la logica del suo ragionamento. Perchè ispira fiducia. Per essere ancora innamorata del suo mestiere nonostante il prezzo che vi ha pagato.