BERLUSCONI E CAPPELLACCI NON SONO GAY

BERLUSCONI E CAPPELLACCI NON SONO GAY

Ugo Cappellacciè nato a Cagliari il 27 novembre del 1960, è sposato e con tre figli, nipote diCarlo Meloni, uno dei 18 uomini politici chiamati a scrivere lo Statuto Sardo, nonché il primo Sindaco diIglesiasdel Dopoguerra. Dottore Commercialista, partner presso lo Studio Cappellacci (lo Studio opera sin dal 1956), ha conseguito la laurea in Economia e Commercio all’Università degli studi di Cagliaricon il massimo dei voti e la lode. Nel suo cursus studiorum spicca la specializzazione per l’esercizio della professione di Dottore Commercialista alla Scuola di Direzione Aziendale dell’Università BocconidiMilanoe presso laLuissManagement diRoma. Ha frequentato i corsi sul controllo di gestione negli enti pubblici tenuti a cura del network interuniversitario per lo Sviluppo della Managerialità degli Enti Pubblici di Pisa, con il quale ha successivamente collaborato in qualità di associato. Ha collaborato con l’Università degli studi di Cagliaridal 1990 al 1993, alle cattedre di programmazione e sviluppo e contabilità degli enti pubblici. È stato amministratore di società di ricerca, anche a partecipazione pubblica, di istituti bancari, nonché Presidente di società di ricerca quotata sul mercato di borsa inglese. Nel febbraio 2009 è stato proclamato Presidente dellaRegione Sardegnacon 502.084 voti (51,88%).[1] Dal2001al2003fu presidente dellaSardinia Gold Mining,[2][3], società al centro delle polemiche per il disastro ambientale nella zona diFurtei.[4][5] Il suo partito di appartenenza è ilPopolo della Libertà, in cui ricopre il ruolo di membro dell’Ufficio di Presidenza. Dopo essere stato eletto, all’unanimità, nel gennaio 2008, Coordinatore del partito Forza Italia per la provincia diCagliari, nell’agosto del 2008 è stato nominato Coordinatore Regionale, mandato ricoperto sino all’elezione di Presidente dellaRegione Sardegna. È componente (invitato permanente) dell’Ufficio di Presidenza dellaConferenza delle Regioni e delle Province Autonome, nonché membro titolare del Consiglio Nazionale dell’AICCRE (Associazione Italiana dei Comuni, delle Province, delle Regioni e della altre comunità locali). In seno alComitato delle Regionidi Bruxelles, è membro titolare nel Bureau di Presidenza del CdR, membro titolare del Bureau del gruppo politico EPP (PPE – Partitolo Popolare Europeo), nonché membro titolare della Commissione CIVEX (Commission for citizenship, governance, institutional and external affaires) e della Commissione ENVE (Commission for the environment, climate change and energy) della quale, dal marzo 2010, è il Primo Vice Presidente per il mandato 2010-2015. Cappellacci insieme al presidente della Regione Masala sono stati indagati per l’indagine Cisi, costola della più importante maxi-inchiesta Fideuram sulla truffa agli enti regionali. Secondo l’accusa, avrebbe firmato tre decreti assessoriali del maggio e giugno 2004 (alla vigilia del voto) con i quali autorizzava il pagamento di emolumenti a Guida e ad altri membri del consiglio d’amministrazione del Cisi. Compenso per prestazioni che non sarebbero state mai svolte.[6]Cappellacci fu prosciolto perché il fatto non costituisce reato. Il 15 maggio2010si apprende che il Governatore è indagato per presunta corruzione nell’aggiudicazione degli appalti dell’energia eolica sull’isola. Nel luglio 2010 l’imprenditoreFlavio Carboni, coinvolto a Roma nell’inchiesta sugli impianti eolici da effettuare in Sardegna che vede indagato anche il governatorePDLdella Sardegna Ugo Cappellacci, è stato arrestato, insieme aPasquale Lombardi, geometra ed ex esponente dellaDemocrazia cristiananonché ex sindaco del suo paese di origine in provincia di Avellino, e all’imprenditoreArcangelo Martino, ex assessore comunale di Napoli vengono arrestati con l’accusa di presunte pressioni sui giudici dellaCorte Costituzionaleper l’approvazione delLodo Alfano, la riammissione della lista civica regionale “Per la Lombardia” (annessa al candidato dicentrodestraper leelezioni regionali del 2010della regione LombardiaRoberto Formigoni) e infine favorire la nomina a presidente dellaCorte d’Appellodi Milano al pmAlfonso Marrapoi eletto. Essi avrebbero favorito anche la posizione diNicola Cosentinocome candidato governatore di centrodestra per la Campania per le elezioni regionali del 2010. Scalzato nella candidatura daStefano CaldoroCarboni, Lombardi e Martino avrebbero cominciato una campagna denigratoria all’interno del PDL campano per affossare la candidatura di Caldoro promuovendo quella dell’ex sottosegretario all’Economia Cosentino. Il giorno 16 luglio 2010 viene ascoltato dai pm romani accusato di corruzione e violazione del segreto d’ufficio. Dopo 6 ore di lungo interrogatorio Cappellacci dichiara:”Sono sereno, ho fatto l’interesse della Sardegna e ho fiducia nei magistrati”[7]. Il 3 gennaio2012viene rinviato a giudizio per abuso d’ufficio[8]. Il 18 novembre2013la Procura di Roma ottiene il rinvio a giudizio per abuso d’ufficio del governatore Cappellacci, con l’accusa di aver fatto parte tra gli altri della cosiddettaP3che secondo le indagini puntava a condizionare il funzionamento degli organi costituzionali o di rilevanza costituzionale, nonché apparati della pubblica amministrazione dello Stato e degli enti locali. Il processo e’ stato fissato per il 9 aprile.[9] Il 15 giugno2012viene richiesto il rinvio a giudizio nell’inchiesta sul crac della municipalizzata del centro diCarloforte: dovrà rispondere dibancarottaper una società, di cui era presidente del consiglio di amministrazione, fallita nel 2010 con un passivo accertato di circa due milioni di euro. In particolare è accusato di aver consapevolmente approvato bilanci nei quali venivano occultate le pesanti e crescenti perdite e sulla base dei quali il comune di Carloforte acquistò quote della società che in realtà non valevano nulla.[10]. Il 13 gennaio2014viene assolto con formula piena dall’accusa di bancarotta.[11] L’8 marzo2013la Procura di Cagliari sollecita il rinvio a giudizio del governatore per l’inchiesta relativa al crac milionario della Sept Italia, azienda specializzata nella produzione di vernici, della quale Cappellacci faceva parte in qualità di membro del consiglio di amministrazione. È accusato di bancarotta per dissipazione e documentale[12][13].