LA TANTO CHIASSOSA INCONSISTENZA DELLA DESTRA ITALIANA
Per aprire il giorno di pasqua ho messo sul piatto stamane il brano musicale che più amo, l’Arte della fuga, suonata da Glenn Gould dal X contrappunto al pianoforte. E investito da tanta intensità ho avvertito come dissonanze insopportabili le mie stesse intenzioni iniziali, che mi avrebbero portato a parlare di Salvini e della Meloni. E’ bastata la prima nota scandita da Gould sul suo amato Steinway per farmi capire il sacrilegio. Tanta profonda bellezza da una parte e tanta chiassosa inconsistenza dall’altra, parlare della coppia politico-circense non mi è stato più possibile. Mi limito dunque qui a richiamare l’articolo scritto da Federico Fubini sul Corriere, anche se con qualche errore di battuta, condividendone soprattutto l’incipit: “Mentre la casa brucia, con gli inquilini dentro, gli amministratori di condominio litigano su chi abbia tagliato l’erbetta due anni fa”. Buona Pasqua a tutti. ps. La versione dell’Arte della Fuga che più amo, comunque, è quella, quasi introvabile, della Listz Ferenc Chamber Orchestra di Budapest, pubblicata dalla Hungaroton. Fu per caso, nel ’73 o giù di lì, che comprai un Lp su una bancherella di Budapest, intitolato Die kunst der fuge, e l’orchestra d’archi allora diretta da Frigyes Sandor mi fece innamorare della musica di Bach. Il primo amore non si scorda mai
