CORONAVIRUS, 4 REGIONI DEL NORD SPINGONO PER LA RIPARTENZA. SI CONFERMA IL RIBASSO
In primo piano oggi c’è la pressione di tornare a lavorare e riattivare l’economia del bel Paese, mentre Governo e autorità locali continuano a discutere sulla riapertura. Il fronte del dibattito si allarga anche in altre regioni che vogliono ripartire subito. “Basta lockdown”, lo afferma nel pomeriggio il presidente Musumeci incontrando il comitato tecnico-scientifico regionale: “Il premier Conte ha chiesto alle Regioni di condividere con i ministeri competenti eventuali scelte di anticipare riaperture di attività. Valutiamo l’ipotesi che lo Stato propenda di andare oltre al 3 maggio, mentre la nostra posizione è che non si può andare oltre a quella data, perché in Sicilia ci troviamo in una condizione epidemiologica diversa da quella di altre regioni”. È il nord a trainare il paese nella curva dei contagi, ma è lo stesso nord che preme il governo per ripartire. Dopo lo scontro di mercoledì sera tra Lombardia e governo sui tempi per la ripartenza delle attività nella Regione, questa mattina il governatore Attilio Fontana è tornato sull’argomento e, in parte, sui suoi passi: “Non parliamo di attività produttive, di competenza del governo centrale, ma delle attività ordinarie”. Fontana ha inoltre fatto sapere di aver nominato due commissioni per fare chiarezza sulle morti nelle case di riposo lombarde, finite al centro di un’inchiesta Flessione in ribasso della curva epidemica . Oggi c’è stato un numero altissimo di tamponi che ha segnato solo un 6% di contagi, un contagiato ogni 16 persone. I dati della Protezione civile, sono 106.607 le persone sottoposte al test e attualmente positive al virus (1.189 in più rispetto a ieri). Di queste, 26.893 sono ricoverate in altri reparti, 750 in meno rispetto a ieri, e altre 2.936 sono in terapia intensiva, 174 in meno rispetto a ieri. Un numero così basso non si registrava dallo scorso 21 marzo. I morti sono 22.170 (525 in più nelle ultime ore). Sono 40.164 le persone guarite o dimesse dagli ospedali ( 2.072 in più rispetto a ieri). Le persone che hanno contratto il virus dall’inizio dell’epidemia sono 168.941. Si è ulteriormente aggravato il numero dei decessi per COVID-19 tra i membri del personale sanitario. La Federazione nazionale degli ordini dei medici ha reso noto oggi il decesso di altri tre dottore, che porta il bilancio totale a 125. Una nuova vittima si è registrata anche fra gli infermieri. A oggi i decessi della categoria sono 31. Il 32% di questi prestava servizio nelle Rsa. In Europa il presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen riconosce che molti paesi sono stati assenti nel momento del bisogno per il nostro Paese. La von der Leyen ha detto: ” la Ue dovrebbe chiedere scusa. Oggi tra le vittime del coronavirus, c’è lo scrittore cileno Luis Sepúlveda. L’autore di “Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare”, è morto a 70 anni, a Oviedo, in Spagna, dopo aver contratto il coronavirus.Nemico del neoliberismo, ecologista, è stato un combattente durante la dittatura di PinochetCi lascia oggi anche Lee Konitz, uno dei grandi del jazz mondiale, è morto a 92 anni al Lenox Hill Hospital di New York. Il figlio, Josh Konitz, ha confermato la notizia: le cause del decesso sono da attribuirsi al Covid-19. Nato a Chicago il 13 ottobre 1927 e durante la lunghissima carriera di oltre 70 anni, ha suonato con tutti i grandi a cominciare da Miles Davis, Michel Petrucciani, Ornette Coleman e tanti altri. Con Davis lavorò al capolavoro, pietra miliare della musica jazz Birth of the cool. In Italia ha suonato spesso a Umbria Jazz.
