EUROGRUPPO. TERMINATA SENZA INTESA LA VIDEO CONFERENZA. GIOVEDI’ NUOVO CONFRONTO

EUROGRUPPO. TERMINATA SENZA INTESA LA VIDEO CONFERENZA. GIOVEDI’ NUOVO CONFRONTO

In un tweet, Mario Centeno, presidente dell’Eurogruppo, ha fatto sapere che ha dovuto sospendere l’incontro e che riprenderà domani, nella speranza che finalmente si riesca a trovare un compromesso tra tutti i rappresentanti dei 27 paesi Ue. Secondo le indiscrezioni trapelate alla fine della video conferenza, risulta che l’Olanda si è opposta con decisione e non ha lasciato intuire che sia disponibile ad un cedimento tale da permettere il raggiungimento di un compromesso sulla questione. Gli olandesi chiedono garanzie convincenti sulle condizioni relative all’uso del prestito. Neppure Roberto Gualtieri, titolare del Mef, e rappresentate per l’Italia, ha mostrato di essere disponibile ad accettare l’intransigenza dell’Olanda. Il confronto ha richiesto ore di dibattito e alla fine il compromesso tra tutti i paesi è stato raggiunto, ma l’Olanda ancora una volta ha rifiutato l’adesione alla disponibilità del gruppo. Intanto è emersa la volontà di convergenza tra Germania e Francia, che negli ultimi tempi, proprio sulla richiesta dei paesi del Sud d’introdurre misure incisive di carattere finanziario, per affrontare  l’emergenza sanitaria, si erano trovate distanti e in aperto contrasto. Il dialogo tra i due paesi è ripreso, e sembra sia stata riscontrata più affinità di vedute, una migliore disposizione al ragionamento e al senso di responsabilità che questa delicata congiuntura richiede. Lo si intuisce inequivocabilmente anche da un tweet di Bruno Le Maire, ministro delle Finanze francese, al quale ha affidato parole rassicuranti circa i rapporti tra i due paesi, che ultimamente, si erano raffreddati. Questo il testo integrale del tweet: Après 16 heures de négociations, pas d’accord à l’#Eurogroupesur la réponse économique à la crise du#coronavirus. Nous reprenons demain. Avec @OlafScholz, nous appelons tous les États européens à être à la hauteur des enjeux exceptionnels pour parvenir à un accord ambitieux “Dopo 16 ore di trattative, nessun accordo all’Eurogruppo sulla risposta economica alla crisi del #coronavirus. Riprendiamo domani. Con @OlafScholz (ministro delle finanze tedesco, ndr), chiediamo a tutti gli Stati europei di affrontare le eccezionali sfide per raggiungere un accordo ambizioso”. Intanto un’intesa pare sia stata raggiunta sull’intervento della Banca Europea degli Investimenti (Bei), e  ‘Sure’, una sorta di ammortizzatore sociale, o Cassa integrazione, proposta dalla Commissione europea, ossia il nuovo programma a breve termine che sosterrà i paesi dell’Unione maggiormente colpiti dal Covid-19, quali Spagna e Italia. Si prefigge così di salvare milioni di posti di lavoro a rischio durante la durissima e drammatica crisi che la diffusione del virus ha causato. Una proposta presentata dalla Francia la scorsa settimana, che riguarda l’istituzione di un Fondo, finanziato con obbligazioni congiunte, è stata accolta con favore dai ministri delle Finanze. La proposta è stata formulata in maniera tale da soddisfare le esigenze anche dei paesi che in questo momento non intendono condividere la mutualizzazione di un debito. La possibilità di creare  un Fondo comune ha trovato tutti d’accordo, divergenze esistono semmai sui tempi, che dovranno essere concordati. La vera ‘red line’, spartiacque di una divergenza che divide l’Eurogruppo, riguarda il Mes. Il rappresentante olandese ha ribadito con fermezza che è necessario, al fine del mantenimento dell’equilibrio, l’esistenza di condizioni economiche tali da garantire il prestito in termini di affidabilità (e solvibilità).  Braccio di ferro tra Roberto Gualtieri e l’olandese Wopke Hoekstra. Ma il no agli eurobond è già stato espresso in diverse occasioni dall’Olanda, il paese più ostile a misure di sostegno economico a favore dei paesi più danneggiati dall’emergenza in atto. Hanno affermato di essere semmai a favore di ‘regole più alleggerite per quel che riguarda la spesa sanitaria a breve termine’.  Per tutto il resto – ripetono come un triste mantra – esiste il Meccanismo europeo di stabilità, ovvero il Mes, e non vanno oltre queste – si fa per dire – concessioni. Lo hanno ribadito del resto anche ieri davanti alla Commissione Finanze del Parlamento europeo, un po’ prima della video conferenza con gli omologhi Ue. No dunque ai cosiddetti ‘Covid-bond’, e finora non c’è stato modo di strappare un assenso, nemmeno con un compromesso. Il ministro olandese ha anche chiarito che si opporrà strenuamente alle istanze provenienti in tal senso dall’Italia, ossia la proposta d’istituzione di Eurobond al fine di raccogliere risorse che permettano di lottare contro i danni economici causati dalla pandemia, e affrontare nel contempo la relativa spesa sanitaria. A nulla sono valse finora le precisazioni del premier Conte, il quale ha sottolineato che i paesi ostili alla loro emissione, non saranno in alcun modo obbligati a versare ‘nemmeno un euro’ per le spese sostenute dal Paese in questo drammatico periodo. Gli olandesi rimarcano la necessità di garanzie per i loro contribuenti, sarebbe opportuno, secondo le loro dichiarazioni, creare un pacchetto di misure che risultino però sensate e congrue anche per i contribuenti del loro paese. Al momento tutto resta sospeso, in attesa del nuovo incontro in video conferenza che avrà luogo domani, nel quale si auspica che venga raggiunto il sospirato accordo per mettere fine agli attriti, ormai diventati forti come cortocircuiti.