MESSA DELLE PALME E PRETE DISUBBIDIENTE. SCATTANO CONTROLLI E SANZIONI
Domenica delle Palme, Filadelfia, in provincia di Vibo Valentia. La messa della cristianità, quella in cui il Cristo viene accolto con rami di ulivo e palme, celebrata davanti a una assemblea partecipata. Ma, in tempo di Coronavirus la partecipazione fisica alla messa e’ inibita ai fedeli, per ordine dello Stato e per disposizioni vescovili tendenti al distanziamento sociale per scongiurare i contagi. Cio’ che vale per il Papa e per la Chiesa di tutta Italia, non vale, evidentemente, per il paesino del vibonese. La messa trasmessa in streaming, rivela la presenza di fedeli che addirittura si accostano all’altare per ricevere dalle mani del sacerdote officiante, l’Eucarestia. Appena le immagini vengono divulgate ne nasce un caso prima mediatico, poi politico- religioso. Perchè , secondo il sindaco del paese si sarebbe violato il precetto ” io resto a casa” di cui ai Decreti del Presidente del Consiglio, e, quindi i soggetti partecipanti e il prete stesso sarebbero passibili di sanzione prevista; secondo il vescovo si sarebbe contravvenuto a una espressa richiesta dell’ autorita’ religiosa. Il parroco intervistato sul punto avrebbe minimizzato asserendo che i presenti erano in tutto dieci, che sette, fra cui diacono, organista, lettori erano autorizzati e solo tre, indossanti le mascherine, si sarebbero accostati casualmente all’altare trovando le porte della chiesa aperte. A chi gli avrebbe fatto notare che comunque avrebbe dispensato la comunione il sacerdote avrebbe risposto «Le ostie benedette erano all’interno di una pisside che io stesso mantenevo a distanza di sicurezza…». Alla domanda del perche’ non avesse invitato i non autorizzati ad andare via avrebbe risposto:”E che dovevo fare in quel momento dall’altare? Faccio il prete io, non il vigile” Adesso tutti i partecipanti alla messa sono stati identificati. Per loro e per il sacerdote quarantena obbligatoria e , accertate le responsabilita’, eventuali multe, perche’ ci sono volte in cui deve prevalere il precetto ” a Cesare quel che e’ di Cesare” per salvare le Vite tanto care a Dio.
