TARANTO: UNA PICCOLA STORIA DI UNA CRISI IGNOBILE.

TARANTO: UNA PICCOLA STORIA DI UNA CRISI IGNOBILE.

In una tranquilla giornata di quasi primavera, quando a Taranto sono tutti un po’ più tranquilli e le vie del centro si popolano di persone che sfoggiano, serene, abiti appena acquistati, in sintonia con le temperature più miti, accade una tragedia. Qualcosa che apparentemente non scuote la tranquillità di quei luoghi, come se scivolasse addosso, come se non ci riguardasse, come a non voler rovinare la perfezione di una giornata assolata, di chi la crisi la sente appena. Poco distante da tutto questo, in un discount, un uomo di 44 anni, della provincia tarantina, ruba alcune bottiglie e colto in fragranza di reato, fugge, corre veloce per “farla franca” con il suo “prezioso bottino”, nascosto sotto il giubotto. Alcune volte, però, il destino ha già deciso per noi, infatti, inciampa e cade. Fatalità vuole che i vetri delle bottiglie rotte gli recidano l’arteria femorale della coscia destra, dissanguandolo. Poco dopo, muore nella sala di rianimazione dell’Ospedale “Santissima Annunziata” di Taranto. Una storia a cui aggiungere commenti appare scontato, ma che di sicuro si intreccia perfettamente con il periodo di crisi che stiamo vivendo. Le proiezioni di Confesercenti, difatti, per il primo trimestre 2013, inerenti il saldo tra iscrizioni e cancellazioni di imprese nel commercio, è negativo, non solo in Puglia, ma in tutta Italia. Questo saldo negativo abbraccia anche il mondo delle somministrazioni, come bar, ristoranti e simili. Tale prospettiva non rosea si affianca alla crisi del settore industriale, fortemente compromesso in tutta la provincia. Numerose industrie nate negli anni novanta grazie alla Legge 181, di fatto, sono già dismesse, mentre, altre sono in procinto di chiudere, alla luce di una promessa di riconversione industriale che in realtà diviene sempre più una chimera per le famiglie disperate, a cui viene negata, in alcuni casi, la cassa integrazione, mentre, in altri stenta ad essere erogata. In attesa di un segnale forte di ripresa e attoniti per quanto accaduto, ci si augura che nessuno più debba morire per un furto di bottiglie.