INCUBO NELLE BORSE EUROPEE, PANIC SELLING OVUNQUE, PIAZZA AFFARI SFIORA -11%

INCUBO NELLE BORSE EUROPEE, PANIC SELLING OVUNQUE, PIAZZA AFFARI SFIORA -11%

I mercati stamattina si sono svegliati di pessimo umore, reduci dall’incubo Covid-19, che sembra non avere fine. La settimana è cominciata all’insegna del panico nelle contrattazioni, già si era chiusa con un venerdì nero quella precedente, ora il clima è proprio nebbioso, il panic selling sta caratterizzando la seduta fin dalle prime ore della mattinata. A Piazza Affari si va praticamente a picco, si sono sfiorate perdite intorno all’11%, mentre lo spread ha preso il volo fino a  216 punti base, poi questi picchi sono rientrati, ma siamo sempre in un vortice di volatilità. La fiducia si è dileguata, perché la diffusione del virus a livello globale diventa sempre più difficile da controllare, nonostante le misure di emergenza che gli Stati più colpiti stanno mettendo in atto. C’è corsa alle vendite sui titoli del settore bancario, tanto che sia il titolo di Banco BPM che quello  UniCredit sono stati sospesi per eccesso di ribasso. I titoli bancari hanno dato il via alle contrattazioni con un po’ di ritardo, in quanto all’avvio non sono stati in grado di ‘fare prezzo’. BancoBPM è stato tra i titoli più penalizzati, è andato a -12%, UniCredit a -12,3%. Ma il crollo interessa anche uno dei più solidi Istituti di credito italiani, come Intesa Sanpaolo, che va a – 7,50%. Ubi Banca ha sfiorato una perdita del 9%. Il settore bancario non è il solo ad essere stato colpito dalla bufera coronavirus, vanno a picco anche i titoli di quello petrolifero. In seguito al forte calo nel prezzo del greggio a New York, sprofondato fino a 33 dollari al barile, con record negativo giornaliero che non si vedeva dai tempi della guerra nel Golfo, ne hanno risentito anche importanti aziende del settore. Ci sono infatti pesanti ribassi per i titoli di Eni e Saipem, rispettivamente vanno a -20% e -24%. Entrambe al momento sono le peggiori del FTSE Mib. I due titoli sono attualmente sospesi per eccesso di ribasso, anche a causa della forte flessione dell’oro nero (oltre che per i pessimi risultati di Piazza Affari). Dopo il venerdì nero è arrivato dunque il lunedì  nero. I maggiori indici di Piazza Affari e delle principali piazze europee, hanno cominciato la seduta stamani con forti ribassi, in media il calo si attesta su -7%. Secondo il parere degli analisti ed esperti di mercati finanziari, considerando le ultime notizie sull’emergenza, è necessario prendere misure di politica fiscale, in Italia in primis, ma in generale tra i paesi dell’Area Euro. Il fermento e l’allarme tuttavia in Eurozona non mancano,  si stanno studiando già interventi per venire in soccorso dei paesi più interessati dal contagio, e dunque dai danni di carattere economico derivati da questo impatto. Intanto, intorno alle 11 di stamattina, il FTSEMib era in flessione del 9,50%, con 18.800 punti, ma aveva già sfiorato il minimo, con 18.468 punti. Il FTSE Italia All Shares, sempre verso le 11, andava giù del 9,27%. Sono tempi in cui il Vix (conosciuto anche come ‘Fear index’, o indice della paura), che misura le aspettative di volatilità del mercato azionario – insite nelle opzioni dell’indice S&P 500, e dunque a Wall Street – diventa arduo da controllare, nelle ultime sedute ha compiuto balzi davvero preoccupanti. Si legge al riguardo sul Sole 24 Ore: “Da metà febbraio – da quando il Coronavirus si è imposto nell’agenda setting dei media globali uscendo dai confini asiatici – la volatilità sui mercati azionari si è impennata del 240%. Ai valori attuali il Vix è tornato profondamente indietro nel tempo. Siamo ai livelli dell’estate del 2011 quando i mercati finanziari furono scossi dal contagio della crisi dei debiti sovrani nell’Eurozona dalla Grecia all’Italia..” E’ emergenza ovunque, la paura che le prospettive dei contagi possano allargarsi a dismisura spaventa e va oltre la razionalità degli eventi. Dire quindi che i mercati finanziari ‘fibrillano’ è come citare un luogo comune, che prospetta situazioni difficili,  ma non rimanda a scenari molto drammatici. Ora il quadro invece è assai più insidioso, somiglia semmai alla liana di uno tsunami, riconducibile agli effetti di un nemico subdolo, che sta portando sconquasso ovunque. In primis sulla salute delle persone. Poi sul versante economico e finanziario, a livello globale, ché non si è accontentato di creare panico e devastazione in Cina, è andato ben oltre.