POSTIAMO GATTINI E FACCIAMO MORIRE I VECCHI: ECCO L’ITALIA
Ricorderemo tante cose brutte di questi mesi e alcune cose belle (imedici, gliinfermierie tutti coloro che si sono dannati per lanostra sicurezzae poi igiovani disciplinaticome forse nessuno si aspettava). Ma di questo brutta storia delcoronavirusricorderemo anche ladisumanità del dibattitoe del trattamento concreto deglianziani, fino allescelte delinquenzialiin alcunecase di riposo. Non lo scrivo perché sono anziano. Sono un uomo in età con il privilegio di avere una bella compagna amorevole, due figli naturali e due acquisiti e tanti tanti amici. Il mio far parte dellacategoria più a rischio(età più patologie) non mi iscrive al partito di quelli che si lamentano. Per me la partita è pari e patta. Ma per gli altri? Noi usciremo da questapandemiamolto piùpoveri, con gente molto piùdisperata, con interi quartieri del Sud e del Nord pieni di affamati e con migliaia di vecchi che avranno, per la prima volta nella storia, la certezza che gli si chiede solo di morire. Il dibattito pubblico sulle frasi terribili dei governanti dei Paesi del Nord e gli esempi concreti, e concretamente italiani, di veri maltrattamenti di anziani catturati e tenuti in ostaggio nellecase di riposorichiederebbe una riflessione profonda. Qualunque cosa si pensi dellamorte(e io ho un atteggiamento amichevole), qualunquereligioneci accompagni verso questo finale passaggio, per la prima volta in tempo di pace, cioè senza bombe e cannoni, ci si è rivolti agli anziani come asopravvissuti invadenti. La loro solitudine, leterribili sofferenze finali della malattia, il disprezzo dei loro corpi quando la vita se ne è andata hanno reso piùcinicaquesta società. Tutte le società, ma io penso alla nostra. Non farò mia la retorica di chi pensa e scrive che stiamoperdendo una generazioneche ha dato una bella prova di sé nella storia dell’Italia repubblicana. Neppure gli anziani sfortunati fanno parte del popolo di eroi. Il fatto terribile è che hanno smesso di far parte dellacategoria di “cittadini”e che questo avviene in un mondo in cui la maggiore potenza, gliUsa, si appresta a rieleggere o un 74enne fulvo o un78enne di buoni propositi. Il trattamento subito dagli anziani è in linea colfilone più ignobiledellarecente storia italiana. Quel filone chedemonizzava tutto il passato, cancellava i libri di storia sostituendoli con le sentenze di alcuni tribunali, che opponeva ai ragazzi le generazioni che, grazie al proprio lavoro, avevano conquistato unapensioneche serviva persino ai ragazzi per vivere o sopravvivere. Lacrudeltà diffusaverso gli anziani è figlia di unPaese senza cultura, che la sta perdendo o forse l’ha persa. È tutto untalent, anche la scelta dellaclasse dirigente politica.Rocco Casalinonon è salito così in alto per caso. Ecco perché non ho paura di unacrisi della democrazia, ma ho paura che una risata ci seppellirà senza una rivoluzione che ci liberi.
