QUELLE FOSSE COMUNI NELL’ APOCALISSE DI NEW YORK

QUELLE FOSSE COMUNI  NELL’ APOCALISSE DI NEW YORK

Credevamo che le immagini di Bergamo,  la colonna di  camion militari con dentro le bare delle vittime del Covid , fossero quelle che più di altre rendessero meglio la tragedia Coronavirus. Ci sbagliavamo. Ce ne solo altre, ancora più devastanti delle già devastanti foto scattate in Lombardia.  Sono quelle di New York. Nell’apocalisse della Grande Mela  si sono registrati   migliaia di morti in pochi giorni,  i camposanti rischiano di non bastare  più e allora  si lavora  a questo cimitero senza croci, ad Hart Island, al largo del Bronx, dove un tempo i detenuti del vicino carcere scavavano la fossa per i poveri, i senza tetto e i senza famiglia che non potevano permettersi una degna sepolutura. Ma i numeri erano diversi e molto bassi, fino a qualche mese fa. Sono schizzati in questi giorni, per allestire le fosse comuni per i morti di Cronavirus.  Un pugno nello stomaco. Le bare spoglie affiancate una all’altra stringono il cuore, inquietano ma a Trump, quelle immagini riprese da un drone, quelle foto che farebbero piangere anche le pietre, evidentemente non fanno effetto. Con la consueta  incoscienza parla già delle ripartenza economica della sua Grande America, senza piegare nemmeno per un istante le ragioni della politica  e della economia a quelle del cuore.