SI RIAPRA PURE TUTTO. MA POI OGNUNO DEVE ASSUMERSENE LA RESPONSABILITA’

Gentile Direttore,Le regioni stanno forzando per la riapertura delle fabbriche , ma intanto anche ieri si sono registrati altri 5oo decessi, in gran parte nella Lombardia. Non le sembra prematuro anticipare i tempi? Sicuramente sì, anche se ritardando rischiamo di arrivare per ultimi nella riapertura del Paese, rispetto ad altre nazioni che hanno deciso già le date. La domanda allora è: sono furbi e coraggiosi francesi, tedeschi, spagnoli, danesi o più semplicemente stiamo parlando di popoli incoscienti? Con una pandemia ancora drammaticamente in corso e i 5 mila morti in un giorno solo negli Stati Uniti, propendo per la seconda ipotesi . Ma magari, come recita il proverbio, il coraggio aiuta per davvero gli audaci. E comunque sia, l’idea è quella di anticipare i tempi anche da noi,al quattro maggio. Così chiede il neo presidente della Confindustria Bonomi e così chiedono i presidenti delle quattro regioni a guida leghista e di destra del Nord Italia.Scelta comprensibile, per carità: anche da un punto di vista psicologico gli italiani iniziano ad esser stanchi di restare chiusi in casa, accusano il colpo e vorrebbero ritrovare quella libertà perduta a causa del virus. Un buon esercizio per capire cosa sia una dittatura, un colpo di Stato e per contrastarla con tutte le proprie forze come ci raccontavano i nostri nonni durante il fascismo. Sotto l’aspetto economico, poi, ogni giorno perso, le difficoltà si acuiscono. I rischi sanitari sono però enormi. La speranza è che nei prossimi giorni, contagi e decessi, diminuiscono drasticamente. In Lombardia. Tutto questo, non sta avvenendo, purtroppo. Attenzione, dunque. Non possiamo permetterci una seconda ondata epidemica. A quel punto, sotto tutti i punti di vista, i problemi diventerebbero insormontabili. Bisogna dunque valutare attentamente costi e benifici tra lockdown e riapertura. Non si può tenere chiuso il Paese in attesa della fine del contagio e questo appare ovvio. Ma per la fase due, serve agire con intelligenza e organizzazione. Distanziamento sociale, mascherine, tamponi, mappature. Deve esser fatto tutto per bene. Saremo all’altezza? La sfida è tutta qui. L’importante è che però se la situazione sanitaria dovesse precipitare di nuovo, ognuno abbia il coraggio di prendersi le proprie responsabilità. Ma lo scaricabarile del presidente della Lombardia Fontana, proprio in queste ore sulle Case di Riposo della regione, non lascia ben sperare.