ACCORDO FIAT CHRYSLER E PSA GROUPE, IL NUOVO COLOSSO DELL’AUTOMOTIVE

ACCORDO FIAT CHRYSLER E PSA GROUPE, IL NUOVO COLOSSO DELL’AUTOMOTIVE

Questa volta, dopo qualche riserva da parte del Gruppo PSA, nonché traversie derivanti dal fatto che il Governo francese anche qui ha le mani in pasta, finalmente il ‘matrimonio del secolo’ sembra sia arrivato al momento del reciproco ‘sì’. Dopo il fallimento delle trattative con Renault, e l’indecisionismo che ne era conseguito a maggio scorso, in seguito alla proposta di ‘merger’ di FCA, ora il confronto con il francese PSA groupe dovrebbe andare a buon fine. Si tratta di una fusione tra due colossi, che nell’ambito dell’automotive diventerà il quarto gruppo in termini di eccellenza nella produzione a livello mondiale, la creazione del super-brand è scontata. Dichiara Carlos Tavares (alla guida della nuova società): «Questo asse crea un significativo valore per tutti gli stakeholder e apre ad un futuro brillante per la società risultante dalla fusione» Da parte sua, Mike Manley, Ceo di FCA, gli fa eco: «Sono soddisfatto perché avrò l’opportunità di lavorare con Carlos e il suo team su questa aggregazione che ha tutte le carte in regola per apportare significativi cambiamenti nel settore. Abbiamo una lunga storia di cooperazione di successo con Groupe Psa e sono convinto che, insieme, potremo creare una società leader nella mobilità a livello globale». Soddisfatto anche il ministro francese dell’Economia, Bruno Le Maire, il quale questa volta “accoglie favorevolmente” il progetto di fusione tra i due gruppi e dà la sua benedizione, e tuttavia, lo Stato francese, azionista di Psa, resterà “particolarmente vigile”sulla tutela dell’apparato industriale in Francia.” Questi gli estremi di una  nota diffusa dal Ministero dell’Economia francese. Un matrimonio tutt’altro che morganatico, dato che entrambi i partner porterebbero una solida dote nel nuovo gruppo, e soprattutto i vantaggi del nuovo ‘ménage’ sarebbero garantiti: una fusione tra giganti ‘alla pari’ in termini di potenzialità produttiva. Nelle trattative, ormai a buon punto, è previsto che la nuova Società sarà detenuta per il 50%  dagli azionisti di FCA e l’altro 50% da PSA groupe, il che significa che si stanno già tracciando le basi per una governance equilibrata. PSA è l’acronimo di “Peugeot Société Anonyme”,il gruppo viene dalla fusione di Peugeot S.A. con Citroen SA; Peugeot SA,  nel lontano ’74, acquisì il 38% di Citroen e due anni più tardi avvenne la fusione con Michelen, che all’epoca navigava in pessime acque, praticamente sull’orlo del fallimento, portando la partecipazione al 90%. Da qui derivò così PSA (Peugeot Société Anonyme), modificato poi alcune volte fino alla sigla definitiva di Groupe PSA. Non vi sono dunque più riserve da parte del Governo francese, il comunicato di FCA e PSA annunciato in una nota congiunta è ufficiale, queste nozze “s’hanno da fare”, e non ci sarebbero al momento più ostacoli. L’obiettivo è la sfida che pongono le nuove tecnologie, quelle più avanzate nell’ambito della mobilità sostenibile. I mercati sono cauti, comunque orientati al rialzo su FCA, assolutamente ottimisti sui risultati di questo importante evento nel settore automobilistico di rilevanza globale, mentre l’opposto nella seduta di stamane avveniva nella Piazza di Parigi, con PSA in calo di circa il 10%. Sul sito FCA è stato pubblicato il comunicato ufficiale sulle trattative in atto tra il Gruppo Italo-americano e quello francese: “Groupe PSA e FCA progettano di unire le forze per creare un leader mondiale in una nuova era della mobilità sostenibile.” Il confronto, secondo le note diffuse da FCA, è tuttora in atto, e traccia un percorso preciso per la creazione di un nuovo ‘aggregato’, di dimensioni e risorse globali, appunto, in rapporto di parità tra i due colossi per quel che concerne la detenzione delle azioni. Entrambi i gruppi, dopo opportune valutazioni e analisi, hanno risolto di compiere questo passo in primis sulla base di considerazioni di carattere tecnico, in un settore che marcia a velocità sostenuta nell’ambito dell’innovazione, in continua, rapida evoluzione. Le sfide partono dalla ‘mobilità connessa, elettrificata, condivisa e autonoma’. La Società derivante da questa fusione punterà  in primis sulle energie da destinare alla ricerca e allo sviluppo, senza perdere di vista il suo ecosistema globale al fine d’incentivare l’innovazione e bypassare agevolmente le sfide attraverso investimenti mirati. Le prospettive di questa aggregazione creano i presupposti per la creazione del quarto costruttore del settore su base mondiale, secondo il target di vendite, che sfioreranno i 9 milioni di veicoli prodotti in un anno. La holding, attraverso una politica di ottimizzazione dei costi, trarrebbe vantaggio dai margini tra i più elevati nel mercato in cui opera, pertanto punterà sulla solidità di quello Usa in particolare per quel che riguarda FCA (e più in generale America del Nord), oltre ad America Latina. Mentre per quel che concerne PSA Groupe la base è il mercato europeo. Questa ‘unione aristocratica’ trarrebbe altresì vantaggio e forza dal prestigio dei brand dei due gruppi nei segmenti ‘luxory, premium, veicoli passeggeri mainstream, SUV, truck e veicoli commerciali leggeri’, incrementando la potenzialità e competitività sul mercato globale. Altri vantaggi indiscussi derivanti dalla fusione riguardano lo sviluppo delle competenze, quindi il ‘know-how’ di entrambi i ‘partner’, orientando conoscenza ed esperienza del settore nell’ambito delle nuove tecnologie che stanno caratterizzando il terzo millennio per quel che riguarda la mobilità sostenibile. E pertanto con l’esigenza di rendere la produzione ‘eco-compatibile’. La propulsione elettrificata in questa direzione è la naturale conseguenza di queste ricerche, combinata alla guida autonoma e la connettività digitale. In gioco ci sono anche le ‘sinergie annuali a breve termine’, con una stima intorno ai 3,7 miliardi di euro, con rassicurazioni ai sindacati sulla forza lavoro, che non dovrebbe essere sacrificata da tagli dolorosi, né chiusure di stabilimenti. Alla base della governance ci sarebbe un ‘management team’, che coopera congiunto per il raggiungimento degli obiettivi, di comprovata efficienza e successo. Il Consiglio di Amministrazione della holding capogruppo olandese, secondo il comunicato FCA, ha già tracciato una linea di convergenza su un assetto equilibrato della rappresentanza, con maggioranza di consiglieri indipendenti. Il Presidente ‘targato’ FCA, è della dinastia Agnelli, ossia John Elkann, mentre CEO sarebbe Carlos Tavares. Il Consiglio di Sorveglianza di Peugeot S.A. e il Consiglio di Amministrazione Fiat Chrysler Automobiles N.V., pertanto, hanno convenuto all’unanimità di unire le loro energie per il conseguimento di una ‘piena aggregazione dei rispettivi business’, su condizioni paritetiche (50/50). I Consigli dei rispettivi gruppi hanno concesso il mandato ai loro team di portare a termine l’accordo per il raggiungimento, presumibilmente entro novembre prossimo, di un ‘Memorandum of Understanding’ vincolante. Il piano di aggregazione del business dei due gruppi è il risultato di intensi incontri e confronti tra i ‘management team’ delle due parti. Insieme sono giunti alla conclusione che vi sia una logica affine per un piano audace e intraprendente nel settore automobilistico. Tutto questo condurrebbe alla creazione di un Gruppo leader nel mondo in grado di cogliere le opportunità con successo, attraverso la gestione efficace delle sfide che la nuova era della mobilità propone. Dalle vendite stimate (circa 9 milioni di autoveicoli all’anno), deriverebbe un ricavo congiunto di circa 170 miliardi di euro, con utile operativo corrente che dovrebbe superare gli 11 miliardi di euro. Data l’importanza che rivestono nel settore i due colossi dell’automotive, la notizia della conclusione degli accordi non può che avere suscitato interesse da parte della stampa a livello internazionale. “Fiat Chrysler and Peugeot parent PSA in merger talks” – (Fiat Chrysler e Peugeot in trattative di fusione) Financial Times