LE RACCOMANDATE. UN PROBLEMA ITALIANO
Quanto ce piace adesso essere razzisti ve’?Allora… Succede oggi, un giorno come un altro, un episodio come ne accadono a decine ogni giorno, ma tanto per chiaccherare… Piove, io decido comunque di andare a ritirare alle Poste, Poste vicino S.Pietro, eh! La posta relativa ad un secondo annuncio che mi è stato lasciato nella cassetta postale dopo che io ho risposto al citofono lasciando, tra la mia risposta e quel silenzio al citofono, solo il tempo necessario per arrivare dalla sedia al suddetto citofono. L’annuncio diceva che potevo ritirare il 7/2/2018, cioè oggi. Arrivo all’agenzia e la macchina che rilascia il numeretto di fila è rotta. Chiedo e mi fanno cenno che vale la fila unica, normale. Mi volto e ovviamente è lunga quanto un esodo. Nel tempo che sto lì vedo un cliente a uno sportello, in attesa dell’inserviente che è andato dietro a sbrigare alcuni fatti per lui, che comincia con l’indice dentro il suo naso una specie di raid. Non è una vera scaccolata, no, è una trivellazione. Non contento di questo suo spettacolo, siccome i “frutti”di questa sua ricerca cadevano sul bancone, a un certo punto, con mossa sicura e ferma, passa la mano a spazzola sulla superficie per gettare le produzioni a terra. Qualcuna restava lì sopra e l’azione doveva essere ripetuta varie volte. Poi, qualche prete era di colore e uno di questi ha chiesto a me della macchinetta con grande garbo e io lo informavo della triste realtà, come avevano fatto con me. Ma lì vicino, l’inserviente addetto allo smistamento della fila per gli sportelli che si liberavano man mano, prendeva per il braccio un altro signore di colore dandogli del “tu”:”Vai, vai lì che adesso è libero!”, un giorno qualcuno si prenderà la briga di spiegarci perchè, forse ad una madre di famiglia che tiene per mano il suo bambino, oppure ad un ingegnere, una cassiera dà del “tu”ad una persona solo perchè quella ha il colore della pelle diverso. Comunque, arrivo allo sportello e la signorina mi fa notare che io posso ritirare la posta solo da domani, 8 febbraio. Io, subito, mostro le date stampate su tutti e due gli avvisi che mi dicono di poter ritirare oggi. lei, per fortuna, almeno mi chiede scusa, mi fa notare che la macchina comanda per lei, mi domanda se posso passare domani e io mi preparo, se potrò, a perdere un’altra mattinata. Io credo che pochi paesi al mondo funzionino così male e siano così incivili come il nostro. E le prove di questo sono tantissime, ogni giorno, questo mio è solo un simpatico raccontino… E poi, come fosse zucchero a velo messo a chiudere, c’è questa foto che rappresenta una normalità quotidiana, con la motocicletta proprio in mezzo al marciapiede, quando non t’arrota proprio e quel puntino laggiù che è una persona che dorme per terra, un senza tetto. Sempre a due passi da S.Pietro eh…!
