LEGGENDO JAENIME CUMMINS SUL DIPANARSI DELLA NOTTE
Leggendo Jaeanine Cummins sul dipanarsi della notte. Gil sta già dormendo. Vanno e vengono ricordi e malinconie. Ma ora sono a Nogales. Con Lydia, Luca, Soledad e Rebeca. La forza della letteratura. Torino si trasforma in Messico. E io sono in fuga verso il Norte con i migranti. Mancano poche pagine alla fine. Il tempo è sospeso, irreale, magico. Sento il rumore del frigo o è il treno, la Bestia, che sta passando? Jeanine Cummins, “Il sale della terra”, traduzione di Francesca Pe’, Narratori Feltrinelli. Il cuore pieno di emozioni e affanni e speranze. E poi questa notte che ha il sospiro delle lunghe attese, degli spazi Infiniti, di gente in fuga. E noi siamo quella gente, da sempre. Non c’è nessuna differenza tra Santa Maria di Sala e Acapulco quando bisogna andare via: per fame o per dolore, per futuro o per paura. Bisogna andare e avere coraggio: oceano e deserti, pane e polvere, sangue e acqua. Stessi sogni, stessi rimpianti, e solo la voglia, maledetta, di farcela. Orgoglioso di essere figlio, nipote e pronipote di migranti.
