LA SMANIA DI RENZI CHE VUOL TORNARE PROTAGONISTA
Io ancora mi stupisco e di questo sono contento: significa che la politica drogata non mi dà assuefazione e ancora ho voglia di ribellarmi. Vecchia, santa scuola Pci.Ripensando a quel partito dal quale discende, con diverse forme di imbastardimenti progressivi, l’attuale Pd, mi veniva da ridere oggi. Ridevo di incredulità.Ho già detto che il cinismo e la smania malata di Renzi di tornare protagonista in questo caso possono essere utili (magari lo scrivo con l’inchiostro simpatico per evitare che restino tracce in futuro). Ma pensando a ciò che dovrebbe essere un partito – io che no ho conosciuto uno di persone meravigliose che si sacrificavano nella politica per il bene comune – riflettevo sulla miseria etica, sulla disonestà intellettuale, sull’inesistenza di qualunque valore morale e anche procedurale in quel che, tradotto per esteso l’acronimo Pd, si chiama Partito Democratico. Partito.L’ex segretario se ne esce su una cosa così importante come la proposta di formazione di un nuovo governo per evitare le elezioni senza neppure non dico discuterne, ma almeno avvisare il segretario attualmente in carica. Zingaretti lo legge sul giornale. A sua volta, il segretario in carica vuole le elezioni per disfarsi dei gruppi parlamentari ancora in mano a Renzi, perché nel 2018 le liste dei candidati le fece l’ex. Se poi l’Italia finisce in mano a un dittatore sai chissenfrega! Diventa un problema del popolo oppresso, del quale mi interessa – parlo con i sentimenti di Zingaretti – meno di un escremento di piccione.In nome del popolo italiano.
