TRACOLLO DELLE PIAZZE FINANZIARIE EUROPEE. LE DECISIONI DELLA BCE NON RASSICURANO

TRACOLLO DELLE PIAZZE FINANZIARIE EUROPEE. LE DECISIONI DELLA BCE NON RASSICURANO

Chiude a -16,92 la seduta di oggi a Piazza Affari, ed è un’altra sonora batosta, dopo una settimana d’inferno. Per le altre piazze europee è andata un po’ meglio, ma sempre in termini di forti ribassi: perdono infatti mediamente più del 10%. Rimbalza anche lo spread tra Btp e Bund, passando a 251 punti base, dai 191 registrati ieri in chiusura. Questa settimana per la Borsa italiana è la peggiore dalla crisi del 2008.  La situazione degli indici nelle principali Piazze europee: L’Ibex di Madrid ha chiuso a -14,06; il Cac a Parigi a -12,28; il Ftse 100 a Londra – 10,87; il Dax di Francoforte a -10,07. Tutte le piazze europee hanno subito pesanti contraccolpi dall’emergenza coronovirus. Le decisioni della Bce hanno foraggiato solo l’incertezza e il sentore d’instabilità a livello globale, riconducibile al trend sempre più in salita dell’emergenza Covid-19, e a tutte le ripercussioni nel versante economico e finanziario. Non hanno galvanizzato i mercati neppure le misure decise dal presidente Trump, il quale ha imposto severi limiti di accesso negli Usa ai cittadini europei. La Fed ha risolto di tagliare i tassi, così come la BoI, e di immettere liquidità nel sistema, circa 1.500 mld di dollari. Sembra questa la via privilegiata da seguire secondo la Banca Centrale Americana, la cui politica monetaria mira al sostegno delle imprese e delle famiglie, ma anche a scuotere i mercati. E’ convinzione di Trump che con questi interventi proprio i mercati reagiranno positivamente, sono attesi balzi sorprendenti. I mercati hanno infatti creduto a queste prospettive ottimistiche e le perdite, rispetto alle piazze finanziarie europee, sono state più contenute: sia il Dow Jones che il Nasdaq hanno subito perdite intorno al 6%. Chiudono in calo invece a New York le quotazioni dell’oro nero: -4,50%, ovvero a 31,50 dollari al barile. Anche in questo versante si tratta dei peggiori risultati dalla crisi del 2008. Dalla conferenza stampa di Christine Lagarde, presidente Eurotower, i mercati attendevano oggi un pacchetto di misure che fosse più rassicurante, anche se in un clima di assoluta incertezza derivante all’emergenza sanitaria in atto. Le previsioni sulla crescita (secondo l’osservatorio della Bce) hanno subito un taglio pari allo 0,8%, e non c’era del resto da aspettarsi che il clima di emergenza in tutta Europa non intaccasse i valori del Pil. Lagarde ha definito il coronavirus un ‘grande shock economico’, e il Board ha deciso di alzare il Qe, programmando un Piano d’acquisti di 120 miliardi per l’anno in corso. Diversi gli interventi in questo ambito. Lagarde ha precisato che non intende seguire una politica monetaria caratterizzata da ‘whatever it takes’, slogan privilegiato da Mario Draghi, che era entrato nella trincea della crisi con l’intento di combatterla con qualsiasi mezzo, pur di stimolare la crescita in area euro e riportare il tasso d’inflazione nei dintorni del 2%. Risultato, quest’ultimo, che non riuscì a raggiungere nel corso del suo mandato.