VALERIA ROSSI. DIMMI TRE PAROLE, LIFE COACH
Cosa accade se uno, Pietro Foresti, è un life coach affermato e l’altra, Valeria Rossi, un’artista che una decina d’anni fa divenne famosissima con una canzone orecchiabile? Semplice. Nasce l’amore, un figlio e un sodalizio professionale inossidabile. Raccontato qui. Valeria: oggi ho una sensazione di acqua alla gola costante, mi sento inseguita da una sensazione di “imminente catastrofe” che mi fa fare tutto frettolosamente con tutte le conseguenze che questo implica; ci si perde sempre qualche pezzo per strada. V: di non avere tempo, come se avessi un cane rabbioso alle costole e dovessi quindi correre veloce. P: quali sono i tuoi pensieri più immediati? V: fare le cose più semplici tipo togliermi le incombenze “tecniche” – le quali però mi rendo conto sono anche quelle meno gratificanti infatti alla fine della giornata non ho fatto quelle veramente importanti ossia quelle che implicavano una interrelazionalità, un confronto reale e una scelta che per me è sempre una questione spinosa…Purtroppo alla fine di queste “reazioni” mi sento un pò peggio (anche se all’apparenza risulterebbe il contrario) perché non mi sono fermata ad individuare quale fosse il senso da dare a quella giornata e mi sono limitata alla mera sopravvivenza…. ma non sarà che è meglio?! P: quando questo stato mentale di oppressione e caos prende il sopravvento la prima cosa da fare è limitare gli stimoli esterni. Spegnere TV, computer, cellulare, Facebook. Bisogna darsi il tempo per ri-organizzarsi, per limitare le richieste esterne che comunque non potrebbero mai aiutare a ritrovare il proprio ordine. Riposiziona in ordine di importanza le azioni della giornata e preprara una strategia per eseguirle. Che cosa provi ora? V: sicuramente ritrovo uno spazio, c’è però che rimane il vuoto… P: Il vuoto è parte di noi e va accettato. Così come vanno accettate le paure conseguenti al senso di vuoto: dai loro cittadinanza. E’ sensato avere queste paure, elencale, scrivile, rendile reali, nero su bianco. Non ti impediranno di portare a termine le attività più complesse, quelle che richiedono maggiore applicazione e maggiori risultati.Realizzarle, parallelamente all’accettazione delle paure con le quali dobbiamo convivere, rende più solidi e consapevoli che le paure possono essere sì reali ma non per questo omnicomprensive e paralizzanti. Vanno contenute e verificate strada facendo. TRE PAROLE: “Nero su bianco”Gli artisti sono i catalizzatori dei sentimenti collettivi. La sensazione che ha Valeria, di catastrofe imminente, è la percezione reale di ciò che la collettività sente ora. Purtroppo è la verità. Non è possibile rimuovere questa paura, poiché è reale la connessione tra la sensazione di pericolo e il fatto che qualcosa di esterno a noi possa modificare la nostra vita, rendendoci spettatori impotenti del nostro destino.La soluzione è quella di rendersene conto, sapere che non è un’allucinazione e contenere l’ansia, non negandola. Dire: “va bene, è vero, può arrivare qualcosa di pericoloso ma nel frattempo realizzo al meglio tutto quello che mi fa sentire bene e che mi permette di stare bene”.La realizzazione delle cose migliori della nostra vita avviene anche nei momenti di attesa, non solo in quelli ideali preposti alla realizzazione. TRE PAROLE: “Il tempo utile”Il tempo utile è il tentativo di fermare il tempo per non perdercisi dietro come spesso accade a me.
