GRAZIE MODENA, L’EMILIA NON SI LEGA

GRAZIE MODENA, L’EMILIA NON SI LEGA

Stavolta è andata meglio di Bologna. Già perchè li erano in dodicimila in una città molto più grande e non pioveva. Stasera invece a Modena, in Piazza Grande, erano almeno in settimila e diluviava come Dio la mandava. Già, settimila persone per il flash mob organizzato in rete, per dire no a Salvini, no alla Lega, mentre il segretario della Lega nord per l’indipendenza della padania era rincantucciato in un ristorante, per una cena elettorale. Certo, viene da dire: se quegli ombrelli aperti, quelle sardine disegnate, quella compattezza di una città splendida come Modena si tramutassero in voti, Salvini a differenza dell’Umbria potrebbe anche concludere qui la sua campagna. La battaglia di Stalingrado avrebbe  già un vincitore netto, chiaro, definito e non sarebbe l’estrema destra. A meno che , per dirla con le parole del primo novembre scorso della candidata leghista, quelli del carroccio non facciano “ di tutto pur di vincere,ci minacceranno. Hanno conquistato i comuni minacciando i lavoratori, creandoliste di proscrizione“. Ma l’Emilia antifascista, l’Emilia progressista non pensa che gli avversari possano arrivare a tanto. Di certo non lo pensa l’Emilia vista a Bologna e a Modena in Piazza Grande. Non è una guerra ,quella emiliana, e nemmeno un voto nazionale. E’ semplicemente la scelta tra il candidato Stefano Bonaccini, il  presidente uscente,  e la candidata della Lega, per la nomina a governatore dell’Emilia Romagna. Punto. E’ una sfida elettorale in cui il comune sentire dei ventimila bolognesi e modenesi può avere  il suo peso. L’importante ora è non mollare la presa, non avere la certezza di avere già vinto.