SE DEVI DARE L’ESAME DA AVVOCATO, DOVRESTI LEGGERE QUESTE RIGHE (PARTE 3, L’ORALE)

Se hai letto i post precedenti (quiequi)sai gia tutto su come affrontare lo scritto, o meglio sai gia quel che ti posso consigliare per sopravvivere alla battaglia. Ora però le cose si fanno dure sul serio: siamo ad inizio estate, escono i risultati degli scritti e…ci sei: quel 30, 30, 30, te lo sei guadagnato e adesso, soltanto adesso, ti rendi conto che il meno è fatto (o, per buttarla giu in maniera più adrenalinica, come dicono iNavy SEAL …The only easy day was yesterday). Si perché, se per lo scritto oggettivamente è possibile individuare tutta una serie di accorgimenti per limitare al massimo lo sforzo, massimizzando comunque la prestazione, l’orale, inutile che ti menta, è un bagno di sangue. Certo, un po’ la differenza la fa la Corte d’Appello, ma in ogni caso le percentuali di bocciature non sono incoraggianti più o meno ovunque. Se sei arrivato fin qui, hai certamente una certa esperienza sui libri, quindi avrai necessariamente sviluppato un tuo metodo di studio che ti ha dato qualche soddisfazione. Ci sono però alcune differenze fra ciò che hai fatto fin ora e l’esame che stai per affrontare e vale la pena tenerne bene conto: In primo luogo la dimensione dell’esame (banalmente la mole di pagine da studiare dovendo portare 6 materie contemporaneamente) rappresenta una sfida per chiunque. Non conosco nessuno che abbia affrontato la cosa serenamente, nemmeno persone di bravura indiscussa. L’importanza della prova poi non può che aumentare la tensione: qui fallire non comporta ripresentarsi al prossimo appello, ma ricominciare una trafila snervante e massacrante che procrastina il tanto sospirato titolo di almeno un anno. Date le brutte notizie, vediamo ora però qualche consiglio che, spero, potrà semplificare il lavoro: