13.05.1981 e LA PISTA BULGARA DELL’ATTENTATO A GIOVANNI PAOLO II

13.05.1981 e LA PISTA BULGARA DELL’ATTENTATO A GIOVANNI PAOLO II

DI FRANCESCO GRAZISofia, 13 maggio 1981, Hotel Vitoschia New Othani, inizio serata di una giornata calda, eravamo al bar della piscina ed un telefono dal Ticino mi annuncia che alle 17,17 il Papa è stato colpito da proiettili in Piazza San Pietro e che il suo stato è grave.Tutto rimane nella notizia e il giorno dopo già si parla d´altro.Nel novembre del 1982 esplode la cosidetta “Pista Bulgara” con gli arresti di Serghiei Ivanov Antonov, funzionario della compagnia aerea bulgara Balkan air. Seguiranno Zhelio Vassilev, Todor Ayvazov anche loro definiti “colonne” del complotto.Sofia si riempie di giornalisti specialmente italiani, mi ricordo di un giovane Antonio Ferrari e di altri. Quello che scrivevano su Sofia o l´Hotel Vitoschia erano tutt`altro che note lusinghiere. La Repubblica scriveva”Hotel Vitoschia frequentato da ricchi occidentali, avventurieri, mafiosi turchi e signorine di allegri costumi. Per me dopo questo articolo quando in giro dicevo che abitavo al Vitoschia ricevevo solo sorrisini compiacienti e mi chiedevano in quale categoria di clienti mi situavo. E´vero che agli ultimi 2 piani dell´Hotel sotto al Casino esistevono le suite, ed io ne occupavo una,,ed era anche vero che Bekir Celenk era mio dirimpettaio ma questo legare Sofia all`attentato era tirare il gatto per la coda. Ma ci ha ben pensato una sedicente giornalista americana Claire Sterling che con il suo testo nel Reader’s Digest del settembre 1982 ancora prima di uscire l´indagine ufficiale già accusava la Bulgaria di aver ordito l´attentato contro il Papa e da li nacque il termine “PISTA BULGARA”. Da questo momento parte una grande macchina di propaganda tesa a dimostrare che la DS Bulgara lavorava su commisione per il KGB. Fatti strani con personaggi dubbi si intrecciarono negli anni seguenti toccando tutto il copione di vere storie di spionaggio. Gelli,Gabriella Trevisan e Paolo Farsetti, padre Morlion, giudici malati di protagonismo alimentarono negli anni seguenti le pagine di questa strana farsa. Già nel 1983 a margine dell´Assemblea generale dell´ONU a NY Giulio Andreotti confermava a Petar Mladenov, ministro degli esteri NRB, la assoluta estraneità della Bulgaria nell´attentato. Nel 1986 la Corte d´Assise di Roma assolve i tre bulgari per insufficienza di prove. Il mistero dell´attentato ufficialmente non verrà mai svelato ma il Nunzio a Sofia Mons Mario Rizzi ebbe a dire nel 1992 “a volte la verità è così vicina che non siamo capaci di vederla.”