BILLI (CNR): SISMA EVENTO IMPREVEDIBILE E FUORI DALLA POLITICA

BILLI (CNR): SISMA EVENTO IMPREVEDIBILE E FUORI DALLA POLITICA

Il terremoto è un evento naturale imprevedibile: il giorno in cui sarà possibile prevederequandoci sarà ecomesarà, qualcuno avrà vinto quel giorno il Premio Nobel: e sarà la scoperta scientifica del millennio. A oggi la conoscenza scientifica ci mette a disposizione diversi elementi che ci segnalano una ipotetica, eventuale scossa ma non ci dicono assolutamente quando e come sarà un terremoto. Così, in modo perentorio, il ricercatore dell’Ingag-Cnr, l’Istituto di Geologia Ambientale e Geoingegneria del Consiglio Nazionale delle Ricerche,Andrea Billi,smonta tutte le fantasticherie, le congetture tanto irreali quanto infondate, sulla prevedibilità del terremoto. Poi si sofferma sul fenomeno, chiamatocontagio sismico, che sta mutando strutturalmente l’Appennino centrale dove, inaspettatamente, si sono attivate una serie di faglie: è, per usare una metafora, come se ci fosserodue pinzeuna che tira l’Appennino verso l’Adriatico e l’altra verso il Tirreno.E’ da questobraccio di ferroche si producono le fratture da cui genera il terremoto che, a sua volta, sprigiona l’energia sismica che si diffonde nei dintorni: sonole ondeche si avvertono e si percepiscono o in maniera sussultoria e/o ondulatoria in superficie. Chiariamo subito un fatto: l’enorme differenza che intercorre tra il tempo geologico e il tempo umano, il nostro. Il primo ha un’estensione di miliardi, migliaia, centinaia di anni: è in questo lasso di tempo che viaggia, si svolge l’attività sismica a intensità variabile. Il secondo, il nostro, il tempo cioè della vita umana, è rispetto all’altro, relativamente più breve. Quando si verifica l’evento naturale del terremoto, esso è il risultato di una lunga, ininterrotta attività: per questo è imprevedibile e a oggi non è possibile fare previsioni suquandoci sarà ecomesarà un terremoto, salvo sapere che si sprigiona in una zona sismica e che quando la terra trema è perchè una faglia perde energia e la trasmette ai segmenti vicini. Siamo in presenza, insomma, di unevento naturale imprevedibile, il terremoto,di cui – aggiunge Billi –non dobbiamo meravigliarci: oggi possiamo affrontarlo adeguatamente con una nuova cultura tanto dell’abitare quanto del costruire con criteri anti-sismici, che è stata implementata e ben funziona in altri paesi ad attività sismica più alta del nostro. Detto ciò,Billici tiene a chiarire, smontando un’altrabufala,quella relativa al calcolo dellamagnitudodi un terremoto:qui la politica non c’entra nulla. Può verificarsi che nei primissimi istanti del terremoto, quando i dati vanno trasmessi tempestivamente alla Protezione Civile, possano esserci differenze, ma di piccola entità (6.1 o 6.2) stante tra l’altro il diverso metodo di calcolo delle scale utilizzate, ma poi i calcoli vengono rivisti e le piccole differenze scompaiono. Tranquilli non ci sono ingerenze della politica.