LA TRAGEDIA DI ELEONORA, ‘LA MAMMA MIGLIORE DEL MONDO’ MORTA A CORINALDO
“Cara Mamma mi dispiace che sei morta…sei la Mamma migliore del mondo”… inizia così la letterina che Paolo Curi ha dovuto riporre fra le mani della sua Eleonora, prima di lasciarla andare via. In quella lettera, fra i cuoricini che colorano le parole ci sono tutte le loro lacrime, la disperazione e gli infiniti “perché”, che seguiranno.Eleonora è una delle vittime di Corinaldo, aveva accompagnato la figlia più grande al suo primo concerto, probabilmente non conosceva nemmeno Sfera Ebbasta, le era bastato sentire l’entusiasmo della sua Giada, per dirle di sì. Quel giorno aveva fatto i salti mortali per tener fede alla promessa fatta, aveva affidato il piccolo di circa due anni e le gemelline a mani sicure ed aveva deciso di restare con Giada per sentirsi sicura che nulla di brutto potesse accaderle. Forse era stanca, ma ha nascosto anche a se stessa la fatica di quell’ennesimo impegno, fare la mamma impone anche questi sforzi, questi sacrifici. Qualche mese fa ho fatto la stessa cosa anch’io, ho portato mia figlia al suo primo concerto. Era eccitata e felice quando ha visto salire sul palco Francesca Michielin, io un po’ meno, ma la sua gioia era contagiosa ed andava bene così…Eleonora però non ha avuto il tempo di veder Giada applaudire felice, non è riuscita a vederla cantare, perché prima che Sfera Ebbasta, arrivasse a Corinaldo, uno stupido ragazzo ha spruzzato un maledetto spray al peperoncino, quello che è successo dopo lo sapete tutti.Per proteggere la sua bambina, Eleonora le ha fatto da scudo con il suo corpo e quando ha compreso che non sarebbe bastato l’ha spinta lontana da sé, donandole ancora una volta la vita.Da due giorni, fiumi di parole raccontano questa tragedia, immagini raccapriccianti scorrono dinanzi ai nostri occhi, piccole bare vengono alzate fra le lacrime. Le polemiche si accavallano, uscite di sicurezza “inesistenti”, biglietti venduti ben oltre le reali possibilità del locale, controlli fantasma, vigilanza pari a zero.Storie già ascoltate, tragedie già vissute e nessuna risposta. Sul banco degli imputati saliranno minorenni in possesso di uno spray che andrebbe venduto solo in casi di effettiva necessità ad adulti, dunque nemmeno alla massaia che esce solo per far la spesa o andare in Chiesa la domenica, né alla giovane 15enne perché a vigilare i loro passi devono esserci i genitori. E poi su quel banco salirà il gestore del locale e gli organizzatori del concerto ed il Comune…una lista infinita di presunti “colpevoli”, ma a cosa servirà, a chi, se fra un mese, una settimana, un giorno, saremo ancora qui ad asciugarci le lacrime ed a scrivere di morte.Giada ed i suoi fratellini dovranno fare i conti con l’assenza, il dolore, la disperazione, la rabbia e poi ci saranno i sensi di colpa, sbagliati ed ingiustificati, ma ci saranno. Al papà un compito difficile, trattenere le lacrime e ricostruire la sua e la loro vita. Giorno dopo giorno, notte dopo notte. Trasformare questa tragedia in un dolce ricordo d’amore, il più grande ed il più intenso che una madre potesse mai fare.Paolo Curi lo farà, perché questo è il modo migliore per ricordare Eleonora e continuare a seguirne i passi. Dovrà rimboccarsi le maniche così come faceva lei, quando si occupava della casa, lavorava, curava il giardino e si occupava dell’orto e dovrà sorridere come solo lei riusciva a fare. Solo così il suo atto d’amore non andrà perduto e potrà rinnovarsi e trasformarsi all’infinito….perchè “Eleonora è la mamma migliore del mondo…”
