Leggere Bourdieu in tempo di pandemia

A me dispiace essere di nuovo costretta a citare Pierre Bourdieu (https://it.wikipedia.org/wiki/Pierre_Bourdieu) e la teoria del campo sociale, ma ne vedo la necessità.Lo specialista tende a vedere la realtà con i propri occhiali: la pandemia per un virologo coincide con il virus, per un sociologo con il cambiamento dei fenomeni di aggregazione e socializzazione, per uno psicologo con gli effetti sull’individuo, per clinico con le complicanze, per un epidemiologo sull’individuazione dei gruppi a rischio e così via.L’ideale è che tutti questi sapere DIALOGASSERO tra loro per consentire ai decisori (amministratori pubblici) di prendere decisioni sensate di cui poi si ASSUMERANNO LE RESPONSABILITA’Ma che succede? Che ogni specialista tende a considerare i propri occhiali non come categorie di interpretazione del mondo, ma come il cristallino dell’UNICO VERO OCCHIO CHE CI VEDE CON 10/10. E inizia la disputa per il campo, che ognuno vorrebbe conquistare per la propria disciplina.E anziché fare gioco di squadra, ci si pesta i piedi e si fa autogol. **Corollario:alla terza comparsata in tv ognuno si sente DIO e le cose si complicano. Bibliografia minimaGli usi sociali della scienza. Per una sociologia clinica del campo scientifico, Seam, 1999Campo del potere e campo intellettuale, Manifestolibri, 2002La responsabilità degli intellettuali, Laterza, 1991Gli usi sociali della scienza. Per una sociologia clinica del campo scientifico, Seam, 1999Sul concetto di campo in sociologia,Armando, 2010Il mestiere di scienziato. Corso al Collège de France 2000-2001, Feltrinelli, 2003Homo Academicus, Edizioni Dedalo, 2013