L’ETICA DEL LAVORO

L’ETICA DEL LAVORO

È notizia di questi giorni la protesta che la “Compagnia Unica dei Camalli” del porto di Genova sta attuando, gli unici autorizzati alla movimentazione delle merci sulle navi in arrivo e partenza, sarà impedito il carico di armi sul cargo saudita Bahri Yanbu, non è una protesta solitaria, ma conseguente ad altre prese di posizione decise in altri scali europei.Ad oggi si è riuscito svolgere operazioni di carico solo ad Anversa in Belgio, a Le Havre in Francia e Santander in Spagna le accese proteste delle associazione contro la guerra in Yemen hanno trovato la legittima reazione di chi ha il potere, incrociando le braccia,di fermare il traffico di armi, legale o no che sia, qualcosa che non deve trovare consenso, anche se i governi prendono posizione a loro favorevole.Quindi non una forma di lotta per difendere diritti di parte, né per motivi economici, ma un forte contrasto per manifestare la contrarietà dell’uso delle armi contro inermi civili.I lavoratori quando possono gestire autonomamente le loro attività, così come succede in diversi scali dove la maggiorparte è in mano alla cooperativa dei portuali, possono essere la giusta risposta, se questa non riesce ad arrivare dalla politica incapace di reagire verso quegli Stati dove è pratica normale imporre con la forza delle armi la loro egemonia, spesso per motivazioni meramente economiche.In tutto questo il significato del termine lavoro in tutti i suoi aspetti, anche quello etico, qualcosa che dimostra la debolezza di un sistema di potere economico, che chiude gli occhi di fronte alle tragedie di guerre enormemente inutili e cruenti, ma senza l’apporto delle persone potrebbe cadere in forte difficoltà.Una lezione per i tanti sfruttati che potrebbero capovolgere il paradigma del capitalismo che con ogni mezzo pensa di poter comandare, ricattare, umiliare la dignità delle persone intese come lavoratori.Ovviamente i camalli di Genova sono agevolati nel decidere, perché a loro spetta questo ruolo, ciò non toglie che ogni attività può essere bloccata quando non rispetta l’etica e le persone, qualcosa che dovrebbe far riflettere tutti.Ogni persona anche se succube, è fondamentale in un contesto lavorativo, può ritrovare il dovuto rispetto ovviamente se si costruisce una forte unità d’intenti tra tutti i colleghi, si osservi quale risultato sta ottenendo questa ribellione contro la vendita delle armi, sicuramente non risolutiva, di certo crea seri problemi ai governi ed alle industrie che guardano solo ad i ricavi, le mani sporche di sangue dei loro clienti resta un dettaglio irrilevante.