MALEDETTO FERRAGOSTO
Maledetta Nassirya, questo posto dannato di un Iraq infernale. Maledetto tutto: le sigarette che adesso rifumo una dopo l’altra, quella stupida ripresa notturna davanti la centrale elettrica quando è arrivata la telefonata, quest’albergo schifoso, l’Eufrate buio e silenzioso, la luna a tre quarti che invece illumina le macerie, questo poveraccio davanti a me che a quest’ora della notte sta lavando per pochi dinari la nostra auto di lusso perchè Mahdi deve fare un figurone con noi che lo facciamo ricco in mezzo a tanti miserabili, maledetta tastiera dove devo battere righe che temevo da un mese, questi poveracci che stanno nella hall a vedere un film in una lingua che non capiscono solo perchè c’è un ventilatore, la mia stanza al secondo piano dove non ho il coraggio di entrare, quel letto stanotte inutile. Maledette le foto bellissime che ho scattato oggi sul fiume. Maledetto fiume dove per poco l’altro mese ci lasciava la vita il mio fido Norby, precipitando da un ponte. E questo Iraq conteso dove ho saputo, esattamente tre mesi fa, il 15 maggio, che era morto mio padre. Anche allora stavo qui, stavo lontano.Maledetto il mio mestiere del cazzo che adesso odio perchè mi fa stare lontano da casa ogni volta che ci devo stare. Maledetta, stupida, bastarda vita da zingaro, a raccontare la vita degli altri, trascurando la propria. Stanotte, notte di un ferragosto che non ha senso (che cazzo di festa e’?)… stanotte è morto Harpo. Portandosi via sicuramente la parte migliore di me. Il mio cagnolone. Ma non è vero che non c’è più perche’ sta e starà dentro di me, e delle persone che amo e lo amano, dentro la mia mente, anche quando tornerò e non lo troverò, e per la prima volta non festeggerà il mio ritorno. So che lo vedrò comunque. Non ce la faccio a parlare di lui, dopo otto anni felici, d’amore. Non riesco. Passano adesso due cani davanti a me. Sono bestie povere e sfortunate come tutti in questo Paese. Frugano tra i rifiuti, cercando un cibo che non c’è. Me li porterei via, li abbraccerei, li sfamerei se non fuggissero per paura. Non voglio più animali perchè Harpo è Harpo e poi non reggerei un’altra volta. Ad Harpo, gli amici lo sanno o lo hanno capito, ho dedicato un blog: non so se riuscirò a portarlo avanti. Adesso non lo so. Ma sono pronto ad amare tutti gli animali: ho troppo amore ancora da dare. E soprattutto sono pronto ad essere molto cattivo con chi è cattivo con loro. Maledetta notte. Insonne, dolorosa, molto dolorosa. Adesso anch’io sto sentendo una preghiera che non capisco, lontanissima da me. Ma lo sto ascoltando comunque, perchè ho bisogno di pregare. Vado sul terrazzo. Non so. Ho bisogno di aria. Ho tutta Nassiryia sotto. Non è giusto, ma stanotte mi pare terribile, da non rivedere più. Ho mangiato ma ho lo stomaco vuoto. Dannata cena al campo, in mezzo ai militari. Sento botti dal terrazzo. E vedo lampi. Sparano, continuano a sparare. Perchè cazzo sparano? Ma non mi mettono paura gli spari. Odio la loro vita di violenza, maledico i banditi. Mi fanno più male i latrati dei cani che non vedo ma che sento. Loro, fragili, indifesi, abbaiano, anche stavolta, per paura.Ma che Paese è dove anche gli animali hanno paura? Non rileggo. Altrimenti cancello tutto. Resta il dolore. Resterà.
