REDDITO DI CITTADINANZA: PIU’ STATO E NIENTE LIBERISMO PER I LAVORI DI PUBBLICA UTILITA’

REDDITO DI CITTADINANZA: PIU’ STATO E NIENTE LIBERISMO PER I LAVORI DI PUBBLICA UTILITA’

Invece di “reddito di cittadinanza”, io parlerei di “lavoro di cittadinanza”.I 780 euro – o di più, o di meno, non è importante – vanno corrisposti in cambio di lavori di pubblica utilità.Che individuano e decidono lo Stato o gli enti amministrativi decentrati, sulla base di precise direttive. C’è da sbizzarrirsi:cura del territorio, della rete idrica, degli edifici pubblici, del patrimonio culturale, dei parchi urbani, manutenzione delle reti di comunicazione e delle infrastrutture, sportelli di informazione ai cittadini, interventi di emergenza, cura delle persone, assistenza, servizi logistici, per tutti i gusti e tutte le professionalità e le esperienze. E no, non toglierebbe lavoro a chi è già occupato in questi campi, perchè è nota a tutti l’insufficienza cronica di interventi e di personale, in molti casi drammatica.Nessun “assistenzialismo spendaccione”, dunque, e nulla a che vedere con modelli clientelari già attivi in talune aree.Ma per procedere occorrerebbe innanzitutto valorizzare e rivalutare il ruolo dello Stato, dopo che per decenni l’ideologia neoliberista lo ha attaccato e svuotato di competenze. E destinare risorse, tante, da recuperare innanzitutto dai grandi patrimoni. Si tratta di scelte politiche precise, un programma di grande respiro e di lunga prospettiva.