SIRIA-AFRIN: FACCIAMO UN PO’ DI CHIAREZZA

SIRIA-AFRIN: FACCIAMO UN PO’ DI CHIAREZZA

Nell’info-grafica che allego c’è l’elenco delle brigate dell’ESL che stanno partecipando all’operazione turca in Siria denominata “Ramoscello d’Ulivo”. Sono in parte gruppi armati che vengono dalla regione di Idlib e in parte gruppi armati sunniti già residenti nelle aree controllate dai curdi nel nord della Siria. Dire che siano “taglia-gola” e “jihadisti” è in realtà una menzogna – come si può facilmente verificare in Rete. E’ vero semmai che i gruppi che vengono da Idlib hanno avuto ed hanno rapporti di “buon vicinato” con i jihadisti che controllano quella città – l’ex Jabhat al Nusra, oggi Hayat Tahrir al Sham – ed è possibile, anzi probabile, che la Turchia abbia arruolato anche ex-miliziani dell’ISIS, magari cittadini turchi, da integrare in queste brigate. o presenza Dico questo perché l’Esercito Siriano Libero ha sì tante colpe ma non può essere assimilato tout court ai gruppi jihadisti che operano in Siria. Aggiungo anche che il rapporto che c’è stato in questi anni in Siria fra la minoranza curda e la maggioranza arabo-sunnita è sempre stato altalenante: in alcune aree e in alcuni momenti i curdi hanno operato in accordo con l’ESL, mentre in altre aree e in altre momenti hanno preferito fare accordi con Assad. In verità i curdi in Siria hanno sempre avuto un’agenda politica propria, con al primo posto l’autonomia, la più ampia possibile. Ed è per questo che non hanno mai abbracciato convintamente la causa della Rivoluzione (e quindi dell’ESL), preferendo coltivare il proprio sogno. Era ed è una scelta legittima – alla luce delle persecuzioni subite – e fa bene chi si indigna per come vengono oggi trattati, da quelle stesse potenze che prima li osannavano, ai tempi dell”eroica resistenza” a Kobane. Detto questo, sostenere che l’ESL è solo un manipolo di taglia-gola che si è messo al servizio dei turchi è un’affermazione propagandistica che andrebbe evitata, se non altro perché fa il gioco di Assad. Non dimentichiamoci che il regime siriano ha fin dall’inizio provato a screditare la Rivoluzione avviata nel marzo 2011 dicendo che a manifestare nelle piazze prima e a prendere le armi poi erano dei “terroristi”, e “jihadisti”. MORALE DELLA FAVOLA: Si può sostenere la causa curda senza per questo fare un favore al macellaio di Damasco Dopo la caduta di Afrin c’è chi si è giustamente indignato per il fatto che i curdi, osannati quando c’era da combattere contro l’ISIS, siano stati ora abbandonati dall’occidente e lasciati in balia di Erdogan e delle sue fobie. Concordo pienamente.