GLI DEI ITALIANI DELL’OLIMPO AMERICANO

GLI DEI ITALIANI DELL’OLIMPO AMERICANO

Il giro di poltrone ordinato dalla famiglia Agnelli nei giornali sotto il loro controllo non stupisce solo per i contenuti che pure sono allarmanti, ma per la scelta del momento in diverse declinazioni. Tutti, quotidiani inclusi, stiamo arrancando faticosamente verso una ripartenza. Il buonsenso per primo ma anche una forma di galateo imprenditoriale sconsiglierebbero di toccare proprio in questo momento equilibri già precari. Llicenziare Verdelli, l’ex-direttore di Repubblica, proprio nel giorno in cui le minacce neofasciste ne avevano indicato la fine apre il campo a qualsiasi ipotesi. Se poi lo si sostituisce con quel Molinari che abbiamo imparato a conoscere in TV come ordoliberista filoamericano le ipotesi assumono una consistenza preoccupante. Nominare direttore dell’Huffington Post Mattia Feltri, figlio di Vittorio che l’altroieri ha consegnato il proprio cognome alla dannazione della memoria, non è un capolavoro di eleganza. Esibire spudoratamente la residenza olandese del gruppo di controllo delle testate, quella Exor con 24 miliardi di dollari di capitalizzazione, nel momento in cui l’Olanda sta mostrando non solo i suoi connotati di paradiso fiscale ma anche la sua mortale avversione per l’Italia mi pare un gesto di strafottenza eccessivo. Tutto legittimo ovviamente, ma aspettare un mese o due per prendere le medesime decisioni avrebbe evitato di sbatterci in faccia una volta di più ciò che tutti già sappiamo: Mentre noi polli di batteria ci azzuffiamo per qualche chicco di granoturco esiste un Olimpo in terra dove gli Dei, non diversi da quelli greci, si accorgono della nostra esistenza soltanto per spiumarci quando occorre e tirarci il collo quando hanno fame. A parte ciò rappresentiamo per Loro soltanto rumori molesti e cattivo odore.