LA MEMORIA DEI MATERASSI
Ma che dice questo, direte voi! Probabilmente è alzheimer galoppante. Può darsi, ma io voglio parlare dei materassi. Nelle pubblicità fino ad ora si parlava di macchine, quelle che vanno come un treno, quelle che hanno gli occhi a mandorla e sanno fare tutto ed il venditore, improbabile asiatico, te ne dice tutte le qualità vere o inverosimili, quelle che sono in sintonia con la natura, anche con i cactus e le nevi eterne. Quelle che si fermano se l’autostoppista è l’uomo delle nevi o indifferentemente un messicano con il sombrero. Che macchine del cavolo! Ma ora si parla di materassi, non di Materazzi il difensore dell’inter e della nazionale, ma di materassi. Ci sono materassi con la memoria, gli elefanti non sono niente a confronto, materassi che si muovono con telecomando, materassi che conoscono la differenza fra la tua scapola o il tuo gluteo e conoscono, fra le tue vertebre, quale ha bisogno di aiuto. Ondaflex, Permaflex, Emin flex e poi flex, flex, flex. Ma vi ci vedete voi la sera ad alzare il materasso e regolare quelle cosine di plastica per un brufolo un po’ sopra il culo che vi da fastidio? E vi ci vedete a saltare perché il memory abbandoni la posizione dell’altra sera. Io ogni tanto guardo trasmissioni di politica, ma sentire dei materassi, che fanno lo sconto dell’85 per cento mi fa vomitare. Ma chi l’ha comprato fino ad ora è un imbecille? Chi l’ha comprato fino ad ora non sente qualcosa dove di solito sono le emorroidi? Non solo, ti danno i cuscini, le lenzuola, le trapunte una e double face, ti danno il telecomando per farti alzare le gambe o il dorso, ti danno il telecomando per farti alzare altro anche se non hai desiderio. Ma cosa sono sti materassi? Io da qui in avanti dormirò in un pagliericcio fatto con le foglie delle spighe di granoturco
