L’EUROPA PENSAVA CHE BASTASSE PAGARE PER NON VEDERE I PROFUGHI SIRIANI

L’EUROPA PENSAVA CHE BASTASSE PAGARE PER NON VEDERE I PROFUGHI SIRIANI

13000 migranti al confine tra Turchia e Grecia. Esseri umani che non sono comparsi dal nulla. Le loro facce, i loro bambini, le loro bambine, la loro condizione c’erano anche prima, solo che l’Europa pensava potesse far finta di ignorarli avendo pagato il dittatore turco Erdogan per tenerseli. Solo che Erdogan è uno spregiudicato criminale che la comunità internazionale non ha il coraggio di espellere da sé. Uno che ha invaso prima la provincia siriana di Afrin, poi tutto il nord della Siria con l’intenzione di fare pulizia etnica nel Rojava cacciando i curdi e annetterselo. Non aveva però calcolato la tenacia dei curdi e che a fianco dei siriani c’era la Russia. Adesso che non va come pensava, che incominciano a tornare a casa le salme dei soldati turchi scarica i suoi problemi sull’Europa, alza la posta, chiede più denari che utilizzerà nella sua sporca guerra. Per farlo usa i profughi siriani come arma di ricatto contro l’Unione Europea che dovrebbe capire una volta per tutte che i problemi migratori non possono essere scaricati su dittatori come Erdogan o capi tribù come in Libia ma gestiti come nazione europea non scaricandoli su chi ci si sbatte rimanendo, come ora la Grecia, sommersa da essi. Non vanno nemmeno nascosti sotto il tappeto come fanno gli sporcaccioni con la polvere e come finora era stato fatto dall’Europa lasciando i profughi nelle mani insanguinate di Erdogan.