MARCUCCI: “IL MIO PRIMO IMPEGNO, SE RIELETTO, SARÀ PER LO IUS CULTURAE”
Nemmeno il tempo di sciogliere le Camere e la campagna elettorale anche in Valle del Serchio e Garfagnana è già cominciata. Qual è il più grande rammarico di questa legislatura, la numero 17? Non essere riuscita ad approvare lo Ius soli e lo Ius culturae. E’ quanto dicono tutti i parlamentari uscenti di area Pd e a sinistra del Pd, dunque da qui si deve ripartire. Lo promette il senatore Marcucci, che ha dato la propria disponibilità al partito per essere ricandidato nel collegio uninominale di Lucca-Massa Carrara. Ecco la sua dichiarazione su Facebook: “Se sarò ricandidato ed eletto, il primo disegno di legge che presenterò è sullo Ius culturae”. Cosa è lo Ius culturae? E’ la strada per ottenere la cittadinanza attraverso il sistema scolastico. Potranno averla i minori stranieri nati in Italia o arrivati entro i 12 anni che abbiano frequentato le scuole italiane per almeno cinque anni e superato un ciclo scolastico, cioè le elementari o medie. Chi arriva in Italia fra i 12 e i 18 anni, potrà ottenere la cittadinanza dopo aver abitato in Italia per almeno sei anni e aver superato anche in questo caso un ciclo scolastico. Visto che parliamo di minori, lo Ius culturae è strettamente legato allo Ius soli così come previsto dalla legge che questo governo non ha fatto in tempo ad approvare. La richiesta deve arrivare da uno dei due genitori o da chi ne esercita la responsabilità. E costui o costei deve trovarsi legalmente in Italia da almeno 5 anni, avere un reddito non inferiore all’importo annuo dell’assegno sociale, un alloggio coi requisiti di idoneità previsti dalla legge e superare un test di conoscenza della lingua italiana. La legge attualmente in vigore invece prevede che qualunque extracomunitario possa avere la cittadinanza dopo 10 anni di residenza legale in Italia e, se nato in questo paese, al compimento dei 18 anni, previa richiesta. Si tratta di un disegno di legge che tutto sommato non ha scaldato i cuori degli italiani, anzi. La maggioranza, più o meno silenziosa, insiste a dire che i problemi dell’Italia sono ben altri, a cominciare dal lavoro giovanile e dalle troppe tasse. Ma il senatore, il Pd e le formazioni più a sinistra, ne fanno invece un cavallo di battaglia inderogabile. Una questione di civiltà e di diritti negati. Sarà interessante vedere quali saranno le priorità dei candidati di altre formazioni nel nostro territorio. Chi si farà avanti e con quali argomenti. Intanto il più lesto, forte del suo quarto di secolo di esperienza in politica, è stato indubbiamente il senatore Marcucci. Chi lo voterà sappia che sarà il paladino dello Ius culturae, come già lo è stato per le unioni civili, ovvero il riconoscimento delle unioni fra coppie dello stesso sesso e, anche per le coppie etero, la possibilità di regolare la convivenza come fosse un matrimonio. Purché questa unione avvenga di fronte a un ufficiale di stato, con due testimoni e conseguente registrazione nell’archivio dello stato civile. E, pensate, in queste unioni civili non c’è nemmeno l’obbligo di fedeltà e bastano, per scioglierle, tre mesi di separazione anziché sei. Meglio di così.
