VENEZUELA DOPO VOTO E’ COSA ‘E NIENTE

VENEZUELA DOPO VOTO E’ COSA ‘E NIENTE

Caracas affronta il giorno post elettorale con un cielo indeciso tra pioggia, sole e nuvole. L’Avila si mostra e non si mostra tra le nuvole e gli squarci d’azzurro a sovrastarla. La cittá sembra immune dal risultato del voto di domenica dove il governo del Presidente Maduro ha conquistato diciassette dei ventitré stati che conformano il Venezuela, cinque sono andati all’opposizione mentre per lo Stato Bolivar non è stato ancora dichiarato un vincitore.Il gruppo di osservatori internazionali appartenenti al Ceela – Consiglio di Esperti Elettorali in Latino America – hanno valutato il processo elettorale un successo e il suo presidente Nicanor Moscoso ha assicurato che la volontà dei cittadini, espressa liberamente nelle urne, è stata rispettata.Al caffè di sempre tutti si guardano con sospetto e poi qualcuno indica con il dito un altro e gli urla: ”Tu hai votato per il governo! Su ammettilo”. Tutti ridono. Qualcun altro scuote le spalle: ”Mi sa che abbiamo votato tutti per il governo senza saperlo…” Forse è questo il risultato più pericoloso di queste elezioni: chi già dubitava del valore del voto perda la fiducia nella possibilità di un cambiamento e in una soluzione pacifica del conflitto in atto.L’opposizione ha già dichiarato di non riconoscere i risultati delle elezioni e in una conferenza stampa ha mostrato che nei sondaggi pre elettorali di ben quattro agenzie gli veniva dato un vantaggio del 10% solo tre giorni prima del voto. Il presidente Maduro ha risposto alle denunce di brogli elettorali chiedendo la revisione del 100% dei voti. Mentre in una conferenza stampa il vice presidente del PSUV Diosdado Cabello ha affermato che il risultato elettorale è la dimostrazione non solo della democrazia, ma della forza della rivoluzione bolivariana. E poi, ironicamente e indirettamente, ha risposto all’opposizione che segnala la differenza del voto rispetto ai sondaggi: “Se volete diventare ricchi in Venezuela aprite un’agenzia di sondaggi”. Per poi aggiungere:” Si sono creati loro stessi agenzie e sondaggi per credersi maggioranza e adesso non sanno accettare la realtà”.Sembra strano ma l’effetto sorpresa di questo voto ha le stesse conseguenze del risultato del 2015 quando l’opposizione vinse l’elezione per il parlamento e Caracas rimase “Attonita”. La differenza é che il risultato del 2015 supponeva un cambiamento nel paese ma nessuno sapeva come, né come sarebbero andate le cose. Adesso i venezuelani hanno visto l’annullamento del parlamento, morire nelle proteste centocinquanta persone, la nascita della costituente con una votazione a dir poco discutibile. Il risultato di queste ultime elezioni, adesso a poche ore, sembra essere vissuto dalla gente come nella commedia “Peppino Girella” di Eduardo De Filippo… E’ cosa ‘e niente.Il governo spera che le elezioni restituiscano a livello internazionale il riconoscimento al Venezuela di paese democratico, guidato da un governo democratico, ma sia gli Stati Uniti che la Comunità Europea non sembrano intenzionati a fermarsi con le sanzioni e anzi chiedono che il risultato del voto di ieri venga investigato.Quello che è certo che con questo voto il dialogo già precario tra opposizione e governo si è rotto. L’ala radicale dell’opposizione si rafforzerà mentre da parte sua anche il governo sarà più risoluto per proteggersi e per il probabile aumento dei suoi oppositori.“Hai visto come sono andate le elezioni” chiede Pedro nell’ascensore a Juan, che risponde: ”Si ho visto sembra incredibile.” Mentre tiene la porta aperta con il braccio Pedro dice: ”Io non voto più.” In questa Venezuela dal voto imprevisto prendono il caffè i venezuelani che dalla vittoria democratica del paese sembrano aver imparato a non credere più nella democrazia. Mentre resta ancora un mistero chi ha vinto nello Stato Bolivar, ma in fondo oramai …E’ sempre cosa ‘e niente.