CORONAVIRUS, REGOLE DA SEGUIRE E LA VOLONTÀ DI RAGIONARE
Pino ScacciatoSpon5sr shSored · Amici di PinoVorrei evitare un pippone anche perché l’unico vantaggio di questi arresti domiciliari è la possibilità di dedicarsi a vecchie (scrittura) o nuove (cucina) attività. Ma in questo gigantesco stadio virtuale, dove tutti tifano (non sono sicuro di esserne immune), vorrei per l’ultima volta chiarire un concetto.Sono anziano e dunque a maggior ragione incline alle regole. Esco a fare la spesa una volta a settimana, indosso mascherina e guanti, rispetto rigorosamente le distanze, abito a duecento metri dal mare ma non ci vado perché è proibito, alla mia età servono un tot di medicine salvavita ma il mio medico curante me le manda via email con il codice a barre, sono troppo pigro per correre in pineta che pure è immensa e sta dietro casa, insomma mi comporto da cittadino modello, che già è una novità dopo una vita da ribelle. Però sono ancora lucido e ho conservato intatta la capacità di ragionare ad ampio raggio.Trovo ad esempio ridicolo che gli sceriffi da balcone (nuova professione volontaria da guardiano del bidone) se la prendano con un paio di malcapitati (di cui non sanno niente) solo perché passano sotto l’appartamento, ma non insultino il governatore di quella Lombardia focolaio della pandemia, cioè che ci ha infettato tutti e lo dico in maniera oggettiva, che vuole riaprire tutto e subito mettendo in pericolo tutto il Paese. Ma non sopporto più soprattutto chi si sente talmente difensore della salute pubblica (senza averne diritto) che mi sembra un po’, l’ho già detto, come l’antisemitismo, usato come arma contro chi contesta il governo israeliano e non certo intende offendere gli ebrei. Sono stufo che in nome della salute, che sta a cuore a tutti, si chiuda la bocca su errori ed omissioni.Sono culturalmente di sinistra e non voglio certamente al governo Salvini o la Meloni (altra stupido ricatto morale) ma ho tutto il diritto di criticare un presidente del consiglio capitato per caso a fare politica senza aver mai amministrato nemmeno un condominio. E che sta combinando un autentico pasticcio, scoprendosi dopo la vanità anche una discreta dose di arroganza rispondendo alle critiche (legittime) invitando a scriversi da soli le ordinanze. No, non possiamo farlo perché non ne abbiamo né l’autorità né gli strumenti né un esercito di esperti. Basterebbe scegliere bene le parole, visto che a un professore di diritto si può chiedere, così da non lasciare equivoci e dare così a tutti (comprese le forze dell’Ordine) la possibilità di interpretazione.Comunque anche inadatti avremmo le nostre idee. Per esempio, la scelta dei settori merceologici. Si potrebbero aprire tutte le attività con rispetto delle precauzioni ben note (mascherina, distanza, coda….) senza badare a quello che si compra: che differenza c’è fra un paio di mutande o una pentola rispetto a una lampadina? Oppure che vuol dire, ad esempio, che per andare fuori regione servono motivi di lavoro o di malattia urgenti? Chi stabilisce l’urgenza? Lo so, è un momento difficile. Ma un tipo così ci fa diventare pazzi.E’ uscito, come temevo, un pippone. E sono cosciente che non lo leggerà nessuno perché oltre le due righe (e devono essere spiritose) sui social non va nessuno. Evito anche il blog che spaventa tanto. Ma ancora conservo l’illusione che qualcuno abbia, come me, la voglia di ragionare. Ci sono, lo so, ho anche molti amici intelligenti: è stato faticoso, una grande opera di pulizia, ma forse ancora non ho finito.
