IL RAPPORTO EURISPES SULLA SCUOLA E L’EDUCAZIONE

IL RAPPORTO EURISPES SULLA SCUOLA E L’EDUCAZIONE

E meno male che l’Eurispes è un ente privato, altrimenti c’era da arrabbiarsi sul serio. Nel suo ultimo “Rapporto Italia” c’è il paragrafo “Scuola ed educazione”. E’ stato chiesto a un campione di cittadini cosa vorrebbe che si insegnasse nelle scuole. E fin qui tutto bene. Il 67,8 degli interpellati vorrebbe la reintroduzione dell’Educazione Civica, mentre il latino, purtroppo, non viene più ritenuto necessario neanche nei licei dal 47,9 per cento. Ma l’Eurispes ha sondato l’opinione pubblica anche sulla possibilità di introdurre nuove materie nella scuola dell’obbligo. E cosa gli è saltato in mente ai dotti ricercatori impegnati ad analizzare le nuove tendenze della società italiana? Chiedere se si è favorevoli all’introduzione di un’ora dedicata allo studio della società e della cultura islamica. E per fortuna che i pareri positivi sono stati pochi, il 25, 6 per cento. Più successo ha riscosso l’eventualità di introdurre a scuola lo studio della cultura europea (60,8 favorevoli) e di principii di economia (56,8 sì). Ma, al di là dei risultati, è la stessa domanda posta dall’Eurispes che è davvero imbarazzante, la prova di quanto ormai siamo asserviti all’islam dominante. Perché non è stato chiesto se si vuole introdurre a scuola lo studio degli usi e costumi ebraici o induisti o di qualsiasi altra religione? La risposta appare ovvia. L’ islam è la religione dominante della nuova immigrazione, sono fra noi, e quindi dobbiamo noi avvicinarci a loro, capirne usi, costumi, tradizioni, principii religiosi e, insomma, darci da fare fin da piccoli per capirli meglio. Come tutti sanno, invece, l’ora di religione, ovvero l’insegnamento della religione cattolica, non è più obbligatoria, si può essere esentati, visto che siamo uno stato laico e chissenefrega delle nostre radici. E ora, secondo l’Eurispes, ai bambini dovrebbe essere proposto di studiare l’islam? Via, non ci stiamo. L’assurdità è palese. Ma non si tratta solo di assurdità. Si tratta di un atteggiamento ben più strisciante e pervasivo, esploso, anche grazie a questa domanda, in tutta la sua potenza. Questo Islam, volenti o nolenti, ce lo dobbiamo far piacere. Conta molto, sta diventando una potenza che schiaccerà il mondo occidentale, complice, non si capisce perché, tutto il mondo progressista. O forse si capisce. Perché i soldi che il mondo islamico dei petrodollari può stanziare per le nostre scuole e università sono veramente tanti. Gli immigrati islamici cosa sono alla fine? Con tutto il rispetto umano per i destini individuali, di fatto gli avamposti della capillarizzazione dell’islam sul nostro territorio. Gheddafi, quello che fu ucciso dalla miope politica americana, con l’Europa accodata, lo sapeva: “ Allah concederà la vittoria all’Islam in Europa senza spade, senza armi, senza conquista. L’Europa si trasformerà in un continente musulmano in pochi decenni”. Poi tutti sanno che è con quanto si insegna a scuola, fin da piccoli, che si conquista il mondo. Per ora gli italiani, alla domanda di Eurispes, hanno risposto con una pernacchia, ma non è finita. La sottomissione all’islam ce la riproporranno (non Eurispes ovviamente), in mille altri modi diversi e anche più forzati. Finché non ci convinceranno, complici i liberal progressisti alleati degli interessi sovranazionali, che è cosa buona e giusta. E ci arrenderemo senza nemmeno lottare.