QUEL VERGOGNOSO BUON APPETITO PESCI
Vorrei un servizio, al tg o scritto, che mi racconti la vita di quella signora che scrive “Buon appetito pesci” o di quell’altra in costume con il figlio piccolo al mare che scrive “Saranno contenti i pesci”, a proposito, ovviamente, delle 150 persone morte in mare.Perché sono state date armi a tutti, così? Le parole sono pietre, anzi peggio, le parole creano concetti, reificano il pensiero, gli danno una forma, gli danno accettabilità, gli danno rispettabilità. Le parole al bar sono emissioni di aria, se rimangono isolate sono innocue, se sono scritte e raggiungono altre persone si fanno esercito, c’è un esercito di signori e signore dalla vita ordinaria che si radunano e combattono ogni giorno, soprattutto reclutano altre persone in cui il senso di civiltà e il rispetto o la semplice educazione non sono così forti, o pensano di giocare, o pensano che lo sfogo sia innocuo, o pensano che il loro malessere – hanno perso il lavoro? È arrivata una cartella del fisco? Temono per il futuro del figlio? Hanno subito una rapina? – sia importante quanto una vita umana, la morte di un’altra persona, siccome io ho gli interessi di mora sull’F24, e penso che sia ingiusto, allora tu ne*ro, o zingaro, o frocio, tu di una minoranza, se muori me ne frego.È una guerra e la stanno vincendo: primo perché chi gioca sporco è sempre avvantaggiato contro chi gioca pulito; due perché credo che molti non abbiano ancora capito i danni, i profondi danni che il “Buon appetito pesci” sta facendo a tutti noi.
