4 ANNI FA CI LASCIAVA ROBIN WILLIAMS

Ci lasciava quattro anni fa, l’11 agosto del 2014. Ci lasciava nel modo più orribile, forse, che ci possa essere. Senza neanche lasciare un bigliettino. La prima volta che l’ho scoperto ero poco più che ventenne. Era in un Comedy Hall, il corrispondente dei cabaret, all’inizio degli anni ‘80 a Los Angeles. Era su Sunset Strip, e lui era Robin Williams. Fino ad all’ora non lo conoscevo. Ero arrivata lì da poco e tutto mi sembrava nuovissimo, originale, anche un po’ misterioso e affascinante. Inizialmente non volevo andarci, pensavo che sarebbe stato difficile capire l’inglese a quel livello. Ero arrivata a Los Angeles da pochi mesi. Invece Matthew, il futuro padre di mio figlio, ha insistito. Ci siamo seduti. Tutto era molto raccolto e fumoso. All’epoca, anche negli Stati Uniti si poteva fumare nei locali pubblici. Lui è entrato in scena, con quella sua aria timida, così dolce, morbido, accattivante. E sferzante. È stato un continuo d’ironia mista a cinismo e dolcezza e poi di nuovo miscredenza e sorrisi e pugnalatine. Si spostava sul palco, rapido come un folletto, con gli occhi azzurri vivi e sempre in movimento. E quella sua parlata a raffica, un fiume di parole. Ho capito tutto, perché lui si faceva capire con i gesti, con la dolcezza, con quei sorrisi infiniti. Quella sera Robin Williams, che per me era uno sconosciuto, mi ha colpito, mi ha emozionato, mi ha conquistato con quel sul candore misto a inquietudine. E da allora ho visto praticamente tutti i suoi film che mi hanno fatto ridere e piangere. E anche oggi sono triste per la sua scomparsa e quasi non riesco a capire perché una persona così amata abbia deciso di andarsene così presto. Troppo presto.