BOLOGNA, FINALE IN TRIONFO: NAPOLI BATTUTO 3-2 DECIMO POSTO IPOTECATO, SAPUTO FA PROMESSE
Un capolavoro, aveva definito alla vigilia il decimo posto del Bologna Sinisa Mihajlovic. E lo ha ribadito alla fine, perché capolavoro autentico è stato. Festa grande al Dall’Ara per i rossoblù che su quel piazzamento hanno messo il cappello ( basta che il Sassuolo perda a Bergamo e la Spal non batta il Milan): 44 punti, di cui 30 firmati da Sinisa in quattro mesi, il Bologna non li aveva mai fatti nella gestione Saputo. Sette vittorie in casa da marzo in poi le hanno fatte solo Liverpool, Manchester City e Barcellona. E la settima è arrivata contro il Napoli 3-2 con una doppietta di Santander più gol di Dzemaili, in un match divertente e vero, ideale epilogo, che gli azzurri hanno dominato in testa e in coda, ma il Bologna ha meritato di vincere. E quel che conta è il risultato finale: vale anche per la classifica, sebbene il “come” sia doveroso ricordarlo bene per non ripetere più gli stessi errori e non tornare mai più nella classifica di destra. SAPUTOPrima del matchJoey Saputoaveva parlato ai microfoni di Sky: “Per me si è trattato di due stagioni, non di una. La prima parte non è qualcosa che vorrei rivivere, la seconda parte è stata fantastica. Una settimana fa stavamo lottando per la salvezza, stasera per il decimo posto. Il calcio è incredibile, abbiamo tante emozioni da una settimana all’altra. Sono contentissimo di aver scelto un allenatore che potesse ridare un po’ di gloria a questa squadra. Nella seconda parte della stagione i fatti hanno dimostrato che il Bologna potesse essere competitivo ad ogni partita. Dicevo sempre ai giocatori di non aver paura di perdere. Forse il problema nostro era proprio che avessimo paura di perdere e non la gloria di vincere. E’ cambiata poi la filosofia della squadra e i giocatori hanno risposto. La mia filosofia è che quello che è accaduto quest’anno non voglio viverlo più. Se questo vuol dire che dobbiamo investire per avere la certezza di una squadra competitiva, lo farò. Ma non sono i tifosi che mi dicono cosa fare, io sono molto competitivo e non voglio vedere più il Bologna dove è stato quest’anno, almeno all’inizio. Vorrei vedere di più la seconda parte”. PARTITAClima frizzante e tutti in piedi fin dall’inizio per Sinisa, corteggiato apertamente e meritatamente da tutto lo stadio. Sansone è ancora fuori, stavolta tocca a Santander il centro dell’attacco. Un’altra scelta che si rivelerà vincente. Per venti minuti i rossoblù non vedono palla, il Napoli fa il torello a mille all’ora e va al tiro dal limite con l’ex Simone Verdi all’8′ e Insigne al 13′: fuori di poco. Gli azzurri sbagliano molto a ridosso dell’area e la banda di Miha ogni tanto rimette il naso fuori in contropiede e con una zuccata alta di Santander al 27′ su corner e di Lyanco (idem) parata al 33′. Le migliori occasioni del primo tempo alla fine sono comunque del Bologna: al 38′: lancio cross squisito di Palacio dalla sinistra sulla testa di Orsolini che cerca l’angolino lontano in area piccola e sfiora il palo. Cinque minuti dopo lo schema riesce meglio: il servizio dell’argentino è trasformato in rete da Santander davanti alla porta, 1-0 al 43′. E Dzemaili con un mancino angolato dal limite in contropiede fa subito il 2-0 al 45′. Ripresa. La curva alza i decibel: “Sinisa resta con noi”, più volte, e lui ringrazia. Il Napoli tira fuori con Milik e al 57′ il Var convalida (giustamente) il 2-1 di Ghoulam in forte sospetto di fuorigioco, lanciato da Fabian Ruiz (molto incerto Skorupski sull’uscita) mentre risulta difficile comprendere un minuto dopo perché al video non sia stato dato un rigore a Palacio. Ancelotti butta dentro Callejon e Mertens, al posto di Insigne e Verdi applaudito dai suoi ex tifosi. Skorupski nega la doppietta insolita a Ghoulam al 72′ su una botta centrale. Il Napoli alza un po’, ma mica troppo, la pressione e un’altra dormitina difensiva rossoblù concede il pareggio di Mertens servito sotto porta da Younes (Mbaye dov’era?) al 78′. Zelinski legittima colpendo il palo da fuori all’85’ con una gran sventola. Ma il Bologna di Mihajlovic non finisce mai e all’88’ il capoccione di Santander (ottava rete) devia un tiro di Svanberg in porta: 3-2. MIHAJLOVIC.“Prendere una squadra con un piede e tre quarti in B a fine gennaio per poi salvarsi alla penultima di campionato, vincendo sette partite consecutive in casa di cui l’ultima col Napoli, era già un mezzo miracolo. Se Atalanta e Milan ora fanno quel che devono fare, il nostro decimo posto è un capolavoro. Mi fanno piacere i cori dei tifosi per me, ma nel calcio non esiste riconoscenza, lo sappiamo: perdi due o tre partite e ti mandano a casa, io rimango lucido. Ho ripagato il debito di dieci anni fa con Bologna. Non si decide in un giorno, ora ci vediamo, parliamo dei progetti e dei programmi e poi decidiamo. Naturalmente anche queste parole di Saputo su un Bologna disposto a investire di più, cose che ha ripetuto anche nello spogliatoio, possono fare la differenza. Sono un allenatore ambizioso, mi son già bruciato una volta ascoltando una società che diceva di voler puntare all’Europa e poi non era così. Qui il livello umano è diverso. Voglio lottare per l’Europa, se devo giocare per il decimo posto sto a casa con la famiglia. Si può lavorare con due direttori sportivi? Si può far tutto, basta che ognuno sappia cosa deve fare”. Bologna-Napoli 3-2Bologna (4-2-3-1): Skorupski, Mbaye, Danilo, Lyanco, Dijks, Dzemaili (38′ st Destro), Pulgar, Orsolini, Soriano (38′ st Svanberg), Palacio (41′ st Krejcì), Santander. All.: Mihajlovic.Napoli (4-4-2): Karnezis, Malcuit, Albiol, Luperto, Ghoulam, Verdi (18′ st Callejon), Zielinski, Ruiz, Insigne (18 st Mertens), Younes (39′ st Gaetano), Milik. All.: Ancelotti.Arbitro: Di Paolo di Avezzano.Reti: nel pt 43′ Santander, 45′ Dzemaili; nel st 12′ Ghoulam, 32′ Mertens, 43′ Santander.
