CON IL GRANDE FRATELLO SIAMO ALLA FRUTTA, ANZI, ALL’AMARO

Il GF è come Internet, dipende da come si usa. L’ho seguito dalla prima edizione, come tutte le novità del resto, sicura che dopo 5’ minuti l’avrei abbandonato, invece dopo 15 anni sono ancora qui. Certo, fa parte del mio ambito di lavoro, devo comunque esserne informata, ma non basterebbe a giustificare la mia fedeltà. Allora perché? Perché sempre di più si conferma la mia prima impressione su questo programma. Altro che trattati sociologici, indagini, sondaggi, è questo lo specchio più ingrandente sulla situazione sociale in cui ci muoviamo, e questo specchio ci riporta una realtà inequivocabile: siamo alla frutta, al dolce, anzi all’amaro, il più amaro che c’è. Dalla prima edizione a quella in corso, la decadenza è evidente, la frana è diventata slavina e ha seppellito ogni aspetto positivo sotto montagne di volgarità, maleducazione e aggressività fino alla violenza, ed è triste constatare che non c’è grande differenza fra maschi e femmine in tutti questi aspetti. Gli argomenti, quando non sono pettegolezzi o inciuci sugli altri abitanti della Casa, sono il loro futuro nel mondo dello spettacolo, le ospitate televisive, il trucco e i vestiti, le ultime applicazioni del telefonino… Nelle discussioni nessuno ascolta l’altro, tutti si parlano addosso e tutto diventa incomprensibile. Non che si perda qualcosa, ma mai una volta che qualcuno riesca a esporre il suo pensiero fino alla fine e dopo, solo dopo, qualcun altro dica il suo. Questo accade non solo nella Casa purtroppo, è un pessimo vizio diffuso che denuncia la mancanza di una educazione di base al rispetto. La forma diventa sostanza in questo caso, ma anche per l’italiano straziato e straziante che si adopera, manifesto di una ignoranza diffusa senza vergogna, anzi, esibita con orgoglio. Credo sia giusto e inevitabile scegliere concorrenti particolari per i reality, ma perché sempre ‘al ribasso’? Se c’è chi crede che la Terra è piatta, voglio dentro anche uno con tre lauree! Oppure siamo alla discriminazione della cultura!? Peccato non aver approfittato per far vedere convivere anche rappresentanti delle varie ‘diversità’ con qualità positive. Avremmo così bisogno di buoni esempi! Di clown maleducati e aggressivi ne vediamo già troppi, nelle aule e nelle piazze, per la strada e nei palazzi…