DEBITO PUBBLICO ALLE STELLE. ITALIA A RISCHIO FALLIMENTO

«Il debito pubblico aumenta in modo più rapido di quanto si possa giustificare solo in relazione al deficit pubblico. Abbiamo calcolato che nei prossimi tre anni, entro il 2020, aumenterà di 55 miliardi in più rispetto a quanto si potrebbe calcolare solo sulla base del deficit. La Ragioneria ci ha spiegato che si tratta di risorse necessarie all’aumento delle riserve di tesoreria, edei costi dei derivati». (Carlo Cottarelli, la Repubblica 3 febbraio 2018).Cottarelli, Fmi ed ex Mr. Spendig Review, oggi presidente di un Osservatorio sui conti pubblici, racconta un dettaglio noto a pochi, ma noto, molto importante per tutti noi: a causa dei derivati e altri costi fuori bilancio abbiamo un debito pubblico che sale vertiginosamente anche se stiamo fermi, anche quando lo Stato non spende un euro per investimenti o tagli di tasse. Abbiamo una falla nella barca che ci manda a fondo a prescindere. Dice quindi (sintesi mia) che tutte le promesse elettorali sono irrealizzabili, non ci sono soldi, anzi. La notizia, miracolosamente presente tra le pieghe della cronaca, resta invisibile: a noi piace credere a befana e folletti anche quando ci sbattono la verità in faccia gli stessi ex componenti del governo.Ps Aggiungo che sempre su Repubblica di oggi, tra le notizie economiche leggiamo che all’estero i fondi stanno scommettendo sul nostro fallimento, ma non per le elezioni, come prevedibile, bensì per l’insostenibilità del debito (ipotesi mia plausibile: se aumenterà l’inflazione il debito calerà, ma al contempo Draghi aumenterà gli interessi e torneremo in panne). Sintesi: mentre affonda la nave, si parla della marca di patatine da mangiare per guardare lo spettacolo.