LE MIE CENTO SOLITUDINI
I fascisti di Avanguardia Nazionale e il capo di Forza Nuova a Roma hanno colpito con calci e schiaffi il cronista Federico Marconi e il fotografo Paolo Marchetti de L’Espresso al Verano durante la commemorazione per Acca Larentia. Ora L’Espresso aspetta ora la condanna del Viminale..Nell’augurarmi che arrivi esprimo la mia vicinanza ai colleghi.Personalmente, come giornalista, aspetto una condanna del Viminale dal 2 agosto 2018. Giorno nel quale son stato accoltellato da due fascisti. Una condanna che mai è arrivata e mai arriverà.Mi dicono di fare il poeta, di scribacchino poesie. O il cantautore. Visto la severa lezione squadrista che ho preso. Di farmi i cazzi miei e stare tranquillo. Di smetterla di fare il l’antifascista e l’anarco-comunista. Di non parlare di politicaDimenticando però che per me la poesia è anche impegno sociale. Che odio gli indifferenti. E che sono quel che sono.Da quell’ agosto la mia vita è cambiata. E so io quanto. E sa dio quanto.La mia più bella poesia è la libertà. La mia più bella canzone è il vivere il mio tempo.Il mio più bell’articolo è lottare per la libertà di stampa nel giornale che dirigo e in altri luoghi di informazione. Se mi volete bene e avete un briciolo di stima e rispetto per me accettate come sono fatto e qualche volta abbracciate le mie cento solitudini.
