NULLA DI NUOVO NELLA STORIELLA DELLA MOTO AD ACQUA DI SALVINI JUNIOR

NULLA DI NUOVO NELLA STORIELLA DELLA MOTO AD ACQUA DI SALVINI JUNIOR

Non c’è, tristemente, nulla di nuovo nella storiella della moto ad acqua di Salvini junior. Dirò dopo qual è l’aspetto per me più squallido. Questa è la solitastoriella dei piccoli abusi di potere che gran parte degli italiani tollerano perché sono i primi a compierne appena conquistano una piccola posizione di potere: ce l’abbiamo nel Dna – la scorciatoia, la furbatina, il vantaggino – “e che sarà mai?” dovremmo stamparcelo sulla bandiera e forse nella Costituzione. Insieme a “c’è ben altro”. Silvio ha rotto tutti gli argini, su questo fronte, e il giretto in acquascooter al confronto è robetta da arrogantelli poracci. E’ l’unica vendetta che ha a disposizione un popolino che si sente sempre vittima di tutto e tutti, poter compiere un piccolo meschino abuso di potere non appena ha il temperino dalla parte del manico per una volta. Un paese di prepotentelli prevaricatorelli quotidiani. E’ dunque anche il caso – e questo è quel che più mi disturba della vicenda – di quei poliziotti che abbaiavano frasi sconnesse senza alcun senso giuridico e logico, a protezione del capo branco potente di turno e del proprio ruolo: la privacy, perché lo dico io, non si può riprendere un mezzo della polizia, lo dico io che sono poliziotto, adesso se vieni con me te lo dico io chi sono… L’ignoranza al potere (ma basta star dietro uno sportello o indossare una pettorina, neanche una divisa) che si approfitta dell’abituale ignoranza media altrui, impotente davanti all’abuso. Raramente si trova davanti l’interlocutore avveduto, che li sputtana come in questo caso, ma ogni giorno ci prova milioni di volte e nella maggior parte dei casi ci riesce.Quindi, nessuno scandalo: il ministrucolo è solo l’ennesima punta dell’iceberg, perché se la maggioranza degli italiani non fosse come e peggio di lui non ce lo ritroveremmo al vertice.