CORONAVIRUS – ANCHE IL CALCIO CONTRO IL GOVERNO

CORONAVIRUS – ANCHE IL CALCIO CONTRO IL GOVERNO

Beh leggere su Repubblica, “nuova gestione”,“il calcio sul lastrico attacca il Governo: ci buca il pallone”è impagabile. Purtroppo non è una facezia, chi lo ha scritto ci crede davvero. Un mondo, il calcio, dove circolano miliardi di euro, dove si creano milionari oggi si lamenta delle decisioni del Governo che allunga i tempi per la ripresa del campionato. La colpa va data non al governo attuale ma a chi ha trasformato uno sport in un macroscopico business dove tanti si sono arricchiti e continuano a metter via soldi. La colpa va data a chi ha fatto entrare la finanza anche in questo settore creando le SpA, consentendo poi l’ingresso in borsa di tante società creando un meccanismo che deve sempre correre. Ed ora che ci si è dovuti fermare si lamentano perché la macchina non può ripartire. Scelta giusta ed unica perché il calcio muove masse di persone che messe insieme, in questo momento, sono peggio di una bomba atomica. In altri paesi non si pone il problema con tanta “drammaticità”, la ripresa dei campionati è stata di volta in volta rinviata, per il precipitare della situazione contagio, fino ad arrivare poi al tempo indeterminato come la Premier League inglese. Ma c’è chi ha fatto ancora di più, è notizia dell’ultima ora che la Legue 1 in Francia ha deciso di considerare concluso il campionato. La stessa UEFA, preso atto della situazione,  ha pensato utile di rinviare al prossimo anno il Campionato Europeo e sospeso sia la Champions League che l’Eurolega a tempo indeterminato. Naturalmente e giudiziosamente l’atteggiamento dei calciatori è lo stesso identico per tutti i campionati: privilegiare la salute ai rischi di aumentare il contagio.  Emblematica poi, nonché realistica, la dichiarazione dell’argentino Carlos Tevez che si preoccupa dei più deboli:“Noi possiamo non guadagnare, la povera gente no”. Se si pensasse che nel nostro paese ci sono milioni di operai, impiegati che per mettere insieme quello che guadagna un calciatore dovrebbero vivere diverse vite. Se si pensasse che un artigiano, una piccola o media impresa si sogna i ricavi di una squadra di livello medio, forse chi ha scritto questo articolo dovrebbe arrossire un tantino. O no?