FASE 2, DOPO L’ITALIA PRUDENZA ANCHE IN FRANCIA

FASE 2, DOPO L’ITALIA PRUDENZA ANCHE IN FRANCIA

E’ bastata annunciarla che ha scontentato un po’ tutti la fase 2,  qui in Italia.Eccessiva prudenza (da leggersi mancanza di coraggio) del governo, è questa l’accusa più ricorrente, ma anche immobilismo, incompetenza,all’estero sì che sanno prendere i provvedimenti giusti.Riaprono le aziende, le scuole, le attività. L’economia è nuovamente in moto, nonostante il virus. E con un clic arrivano le sovvenzioni, urlano le opposizioni, qui da noi campa cavallo, piccole e medie imprese stanno collassando, milioni di cittadini  fanno la fame. Basta prudenza, basta temporeggiare. Eppure, a guardare i dati che arrivano da Berlino(la curva dei contagi è risalita dopo un allentamento delle restrizioni anti-covid, oggi un liceo è stato richiuso dopo tre giorni dall’apertura)  e le disposizioni appena annunciate in Francia  per la fase 2 forse la prudenza del governo italiano non è così campata in aria. Ai  nostri cugini d’oltralpe il premier Philippe ha ribadito che il ‘déconfinement‘, previsto per l’11 maggio sarà all’insegna della prudenza.Ripartire è necessario per evitare il crollo economico e sociale della Francia ma con gradualità e soprattutto senza fretta, come invece vorrebbe la destra.‘Il confinamento iniziato il 17 marzo ha permesso di salvare almeno 60mila vite, ha detto il premier, ma ora è tempo di ripartire, seppur con prudenza. Il rischio di un rimbalzo dopo l’11 maggio è forte’. Da qui diversi dubbi e qualche dietrofront. Il più clamoroso quello della scuola.Macron l’aveva annunciata in pompa magna la riapertura delle scuole fin dall’11 maggio. Tenerle chiuse, disse, accentua le diversità socio-culturali di alunni e studenti meno abbienti. E’ dalla scuola che bisogna ripartire. Dopo il parere contrario del comitato scientifico e le proteste degli insegnanti, Philippe prende tempo.L’apertura delle medie e dei licei slitta di qualche settimana, dopo una successiva valutazione sulla base di una nuova mappatura della Francia tra zone verdi e rosse.L’11 maggio torneranno tra i banchi i bambini della scuola d’infanzia e quelli delle elementari,per loro non sono previste protezioni di alcun tipo, mascherine e disposizioni saranno fornite al solo personale. Dall’11 maggio potranno riprendere tutte le attività commerciali, compresi parrucchieri, centri estetici, fiorai, ma non bar e ristoranti.Restano chiusi anche il Louvre e gli altri grandi musei, i tanti cinema e teatri. Le imprese sono invitate a continuare con il telelavoro laddove possibile o a scaglionare al massimo gli orari di presenza.Sarà poi la mappatura a suggerire la riapertura di parchi e giardini dei vari dipartimenti. La definizione del colore si farà sulla base di dati epidemiologici, della capacità di fare tamponi e dei posti letto liberi in terapia intensiva. Le novità però non finiscono qui.Nessun evento sportivo sarà autorizzato fino a settembre,il campionato di calcio è concluso.In quanto ai luoghi di culto potranno aprire ma senza messa o altri eventi che provocano assembramenti fino al 2 giugno. Obbligatorio l’uso della mascherina e la distanza sociale.Rimane l’autocertificazione per gli spostamenti oltre i 100 chilometri dal domicilio, autorizzati solo per motivi professionali o famigliari impellenti. Nessuna app per tracciare gli spostamenti, la cui utilità, ha ammesso il premier non stata accertata. Al suo posto verranno mobilitati migliaia di investigatori sanitari che dovranno tracciare i contagi, contattare i positivi e i loro contatti, organizzare le misure di isolamento. Dall’11 maggio si andrà avanti per tre settimane.Se la curva del contagio lo consentirà verranno riaperte le altre attività rimaste escluse in questa fase, compresi gli spostamenti e le vacanze.‘Dobbiamo convivere con il virus,ha spiegato Philippe ricordando in attesa  che arrivi una terapia o un vaccino o che il virus perda forza con la stagione calda. Il governo si muove su un sottile crinale, ha spiegato Philippe.  ‘Troppa incoscienza, e l’epidemia riparte. Troppa prudenza, e il Paese crolla’.Ripartenza sì ma con prudenza. E soprattutto con grande responsabilità di tutti