LA MASCHERINA ANCHE SULLA TESTA

LA MASCHERINA ANCHE SULLA TESTA

Raccontino della notte. Dopo due mesi di silenzio, vengo svegliata dal vociare di tre imbianchini tornati all’opera in un minicantiere di una palazzina di fronte al mio condominio, sul retro. Bevo il caffè sul balconcino, li osservo. Uno di loro ha la mascherina sulla testa. Lo saluto. . che già darmi della signora mi fa impressione, perché io, ragazza del ’65, non sono ancora pronta per il ‘patentino della signora’, mentre pagherei per avere il ‘patentino dell’immunità’. . , ride il cortese imbianchino, accento pugliese. Rido anch’io. Alle 8.30 del mattino, sul balconcino di due metri per due, lo stesso dove, per due mesi, mi sono accovacciata, ho ascoltato il silenzio assordante, ho versato lacrime e dal quale il lunedì di Pasquetta, nella mia gita fuori porta della cucina, gli unici con cui ho scambiato due parole sono stati due fratelli piccioni, finalmente trovo tre umani con cui far conversazione. . . Nei due mesi di lockdown, il cervello dev’essere andato ‘in pappa’ a coloro che al primo via libera, il 4 maggio, per buttar giù i due-quattro chili presi agli arresti casalinghi, hanno invaso i parchi, ‘rotto’ gli argini, correndo o pedalando come le sardine, con mascherina sulla bocca. Forse, avrebbero dovuto metterla anche in testa. , è il mantra. Che poi, siamo diventati così bravi a fare la coda fuori dai supermercati, mascherati, ‘guantati’, distanziati un metro e mezzo, mentre dentro, nelle corsie dei piccoli market, andiamo in rotta di collisione, creiamo assembramenti. Mi scrive, furibonda, l’amica Daniela. . Daniela mi spiega che . Noi, invece, indugiamo. Io indugio, lo confesso. Quando l’amata Minnie mi spedisce al market con la lista della spesa, certe cose io non le trovo al primo colpo. E faccio su e giù dalle corsie. Un giorno non ne uscivo, l’acqua distillata mi stava facendo uscire pazza e poiché dal supermercato volevo uscire alla svelta, esausta ho chiesto: . Come ho fatto a non mettere in relazione la maionese che spalmo sui cracker e l’acqua distillata con cui rabbocco il ferro da stiro? Quel giorno devo aver fatto una faccia, visto che la gentile signorina si è affrettata a spiegarmi che l’acqua distillata era stata messa lì . All’amica Daniela, rispondo che sta al nostro senso di responsabilità schivare i mascherati nelle corsie. . Oggi è la Giornata mondiale dell’igiene delle mani. Si celebra ogni 5 maggio. Sfido i più a dirmi che lo sapevano. Più facile ricordarsi l’altro ‘Cinque Maggio’ , la poesia del Manzoni. L’amata Minnie, prof in pensione, recita: ‘Ei fu. Siccome immobile, dato il mortal sospiro, stette la spoglia immemore orba di tanto spiro….>. Non solo guanti, mascherine e distanza di sicurezza. Dall’inizio della guerra all’invisibile bastardo, è e sarà 5 maggio tutti i giorni. Scusate il disturbo.