MAZZUCCATO E LO STATO (CINESE) INNOVATORE

L’ultima arma di distrazione di massa del governo italianopro temporeè l’ingaggio di due consulenti economici dall’estero: talGunter Pauli, che confesso di non conoscere ma che a nasomi pareun guru di economia circolare in autoconsumo (funghetti inclusi), e la ben più celebreMariana Mazzucato, economista della University College London e tenace sostenitrice della tesi che vuolelo Stato come motore primo dell’innovazione. Una tesi, sia chiaro, che ha robuste basi teoriche e storiche, e che quindi non va liquidata con derisione o alzate di spalle. Il problema, come spesso accade, è calare le basi teoriche nella vil materia della realtà. Detto in parole povere, che farebbe concretamente Mazzucato nel caso italiano? Al momento non abbiamo indicazioni specifiche se non un suo articolo dello scorso 30 novembre, pubblicato suRepubblicaeriportato alla luce daLuciano Caponenei giorni scorsi. Sappiamo che il tema non è semplice e che il rischio di farla facile è dietro l’angolo, ma vediamo i punti qualificanti di tale articolo.