PARLIAMO DI CELENTANO E BANFI. E CE NE FOTTIAMO DI CASTELNUOVO DI PORTO

Stiamo qui a parlare di due ultraottantenni da ore. Banfi commissario Unesco e Celentano eroe ribelle in un film d’animazione, tutto intento a sparare massime tra il razzismo (odia Napoli più dei tifosi romanisti, interisti e juventini) e il sessismo (“se bevete troppo poi andate con tipi poco raccomandabili”, peccato adrianuccio che noi maschi invece possiamo sbronzarci e al massimo scambiamo un cesso a motore per miss Italia. Che al risveglio è da infarto, è vero, ma almeno ci risvegliamo).Parliamo di due che hanno fatto molto per questo paese – più Lino che quel cialtrone guru protogrillino di Adriano che è tornato perchè temeva che Luigi Di Maio e soprattutto Toninelli gli usurpassero il trono di re degli ignoranti -, e così non facciamo caso alle cose importanti.Hanno chiuso il CARA di Castelnuovo di Porto. Esempio di integrazione, di funzionamento di una struttura complessa (e infatti altrove, soprattutto al Sud funzionano male), tra i pochi presidi, dopo l’ultimo decreto Salvini, di un’accoglienza dignitosa. 500 persone verranno sbattute fuori, un terzo, in attesa di accoglimento o respingimento della domanda d’asilo, finiranno per strada. E 104 ITAGLIANI col cazzo che qui vengono prima, perché verranno licenziati, lavorandoci dentro.E tu capisci che mentre questi fanno il circo con Oronzo Canà, nel frattempo cercano la bomba sociale. Mimmo Lucano, Castelnuovo di Porto, Aquarius, Sea Watch, gli sgomberi del Baobab, lo capirebbe anche un bambino, non solo non servono (se riteniamo gli immigrati pericolosi, riversarli sulle nostre strade è folle, no? Meglio centri in cui poterli controllare per i nostri cani da guardia dell’italianità), ma puntano a tenere viva l’emergenza, che peraltro non esiste. Così in modo sempre più ravvicinato, con cinismo sconcertante, alimentano la rabbia con fake news, provvedimenti ingiustificati e violenti, commenti ignobili anche di fronte a stragi in mare. Un progetto di aumento di tensione sociale e politica che vuole spaccare questo paese, devastarne la coscienza collettiva, costruire casi esemplari e fomentare reazioni criminali. Chi li ha eletti pensava di liberarsi dell’uomo nero ma Salvini e soci sono interessati a inasprire il fenomeno, per poter apparire sempre come l’unica soluzione. Un tempo erano gli ebrei, ora i poveracci che rimandiamo nei lager libici. Un tempo era un nano guitto che indossava una divisa e decorazioni non guadagnate sul campo, ora è un food blogger esibizionista che si veste da guardia pur facendo parte di un partito di ladri che deve ancora 49 milioni di euro a tutti noi. Un tempo era Claretta, ora Elisa.E noi a cascarci. Perché siamo un paese fascista e meschino, perché ci basta tenere sotto il tacco qualcuno che stia peggio di noi per sopportare ogni ignominia. Lo dice la nostra storia. D’altronde parliamo del colonialismo altrui, del Franco Cfa, senza avere il coraggio di raccontare che vergogna sia stato il nostro, con bimbi usati come piattelli e con la Libia a farci da tappeto sotto il quale nascondere le nostre vittime.Io mi vergogno di quel centro chiuso da un giorno all’altro, senza motivazioni se non un calcolo politico, elettorale, di consenso. Mi vergogno di giornali che si concentrano su Banfi e non su Castelnuovo di Porto.Ci fottono e noi ridiamo complici. Hanno per le mani le dichiarazioni provate del primo pentito della tratta dei migranti, Noureddin Atta, ma invece di fermare gli scafisti, fermano le navi delle Ong, lasciano morire centinaia di persone e chiudono i porti.Vorrei che fosse possibile una sfiducia popolare anche a un singolo ministro. Vorrei che Galeazzo Fico, Benito Salvini, Achille Toninelli e Rachele Di Maio rispondessero un giorno delle loro malefatte o di come abbiano coperto, con le loro frasi vuote e i loro teatrini, atti così vergognosi che dovremmo renderne conto a chi verrà dopo di noi.Vorrei che qualcuno intervenisse. Perché già una volta un continente ha finto per anni che tutto fosse normale.Finché l’orrore non lo divorò. Quasi del tutto.Noi abbiamo già i denti del mostro sulla pelle, ma facciamo finta di niente. Specialità in cui siamo campioni olimpici.Castelnuovo di Porto. Ma i riflettori sono per Banfi e Celentano. Ci meritiamo tutto.