VALERIA ROSSI. FINE E MEZZO

Valeria: Come faccio a distinguere il fine dai mezzi, i quali spesso sono talmente complessi da finire per rappresentare essi stessi un fine? Tanto per orientarsi in questa matassa la prima cosa dafaresarebbe riuscire a capire qual è il fine della propria esistenza. Per es. ho sempre pensato che il mio fine fosse quello di migliorarmi ma in realtà ora capisco che anche questo è un mezzo e quello che vorrei è semplicemente essere senza voler essere qualcos’altro. Pietro: Se focalizzi meglio sulle tue priorità potrai anche distinguere il fine dal mezzo: Il fine è il tuo vero anelito, l’obiettivo reale, ciò che sposa la tua vera essenza, la tua intima propensione che sta dietro a tutte le tue azioni. La scelta dei mezzi e dei modi è consequenziale e si presta all’analisi che hai detto: cioè cosa posso davvero fare per ottenere quel fine?Cosaè potenzialmente fattibile? V: nel mio lavoro molti degli obiettivi non dipendono da quello sono in grado di fare io ma da quello che è possibile oggettivamente fare e, in linea di massima, puntare a quello che non si può equivale a non essere soddisfatti mai. Dunque devo continuamente reimpostarmi per individuare degli obiettivi reali e raggiungerli uno per uno ottenendo il massimo da quello che si può, e questo è valido sia in termini di vita personale che di vita professionale. P: Il fine è iscritto profondamente nell’animo e, lo capisci tornando indietro nella tua storia personale, rappresenta la tua anima. I mezzi sono di per sé infiniti, e, sulla carta, sono equivalenti in quanto a difficoltà. La loro selezione avviene in base alle tue capacità e situazioni contingenti. Gli artisti spesso confondono il mezzo con il fine, e dicono che fare l’artista è un fine quando in realtà è mezzo o per farli stare a distanza di sicurezza dalle difficoltà comuni della vita, oppure al centro dell’attenzione, oppure per sentirsi indistintamente amati. Se focalizzassero il fine che sottende alla scelta, farebbero magari comunque gli artisti – per oggettivo talento – ma selezionando le situazioni realmente funzionali alla ricerca specifica del loro fine. Pubblicato il:20 Dic, 2012 @ 20:56