VIAGGIARE DURANTE IL CORONAVIRUS. SUI TRENI DAL NORD POCHI CONTROLLI.
Non è stato difficile. Nessun controllo da Biella a Santhià, dove mi ha accompagnato Anna ma un solo treno regionale, quello proveniente da Torino. A Milano, centro dell’inferno, nessun controllo, ho fatto tranquillamente i dieci binari che mi dividevano dal Frecciarossa. Senza la solita folla. Nella business ero l’unico viaggiatore in assoluto della carrozza. Più tardi, a Bologna, si è aggiunta una coppia ma dall’altra parte del vagone. Annullato, nonostante il sovraprezzo, il servizio bar. Mai passato un controllore, neanche per controllare il biglietto. Il treno finiva a Salerno, a Roma sono sceso. Stazione deserta. Finalmente il primo controllo: la polizia mi ha preso l’autocertificazione. Fuori una sfilata di taxi in cerca di pochissimi, improbabili clienti. Il mio tassista ha fatto bingo con una corsa fino a Ostia. La via del Mare senza nessuno. I negozi chiusi. Tristezza. Benvenuto a casa.
