LE PREVISIONI ECONOMICHE DI PRIMAVERA 2020 – CROLLO PIL ITALIA: -9,50%

Non c’era da aspettarsi che le previsioni di Bruxelles nei confronti dell’economia italiana alleggerissero le conseguenze della tempesta che si è abbattuta nel Paese circa due mesi fa, c’è un’idea piuttosto chiara dell’aria che tira al riguardo. L’esecutivo ha già tracciato le coordinate dei danni, e non è propriamente una novità il clima di recessione. Il crollo del Pil nell’anno in corso subirà una flessione senza precedenti, arrivando a sfiorare il 10%. Questi i conti di casa nostra. La Commissione europea non è lontana da questo prospetto, nellePrevisioni Economiche di Primavera 2020 ha stimato che il Pil italiano finirà in profondo rosso, a -9,50%, come al solito in coda ai peggiori risultati nell’Unione, peggio di noi potrà fare solo la Grecia. Anche la Spagna è un gradino sopra queste drammatiche performance, che pure in termini di emergenza sanitaria e di contagi da Covid-19 è andata anche oltre i nostri tristissimi traguardi. La pandemia comunque, è sempre giusto precisarlo, ha travolto con le sue forti raffiche l’intero pianeta, Usa compresi, investiti in piena dall’emergenza. La recessione è globale, e non c’è tempo nemmeno per contare le ferite, in questo momento è necessario solo lottare per arginare i danni, rimboccarsi le maniche, per dirla con un luogo comune, e sfidare l’assedio di questo maledetto microrganismo che si è davvero beffato di ogni progresso scientifico e tecnologico, mettendo in ginocchio l’umanità. Non è tempo di congetture, ma di mettere in campo ogni sforzo possibile, ogni risorsa finanziaria utile, accettando anche il ricorso al Mes ormai riformato, pur di chiudere gli argini di una crisi che sta imperversando in lungo e in largo in tutti i settori dell’economia. Chi ha i tassi più elevati in Ue, come Italia e Spagna, potranno trarre sicuramente vantaggio dal ricorso finanziario al Mes. Il Commissario agli Affari Economici e Monetari dell’Ue, Paolo Gentiloni, a margine degli incontri relativialle Previsioni Economiche di Primavera, da Bruxelles ha parlato chiaro: “L’Europa è stata investita da uno shock senza precedenti, dai tempi della Grande Depressione.” E’ ormai evidente che l’Unione europea ha imboccato la via della recessione economica, la più profonda della sua Storia.” Si stima che la contrazione sarà del tenore del 7,5% per l’Unione dei 27, non un trascurabile arretramento in termini di crescita. Per l’area euro è anche più incisiva la scivolata del Pil: è stato stimato a -7,7%, ben più micidiale di quella subita a causa dei mutui sub prime nel 2008, quando anche l’Europa pagò un prezzo piuttosto salato, la flessione allora fu di 4,3% nell’Unione e 4,5% in Eurozona. Gentiloni ieri ha poi affermato che la Commissione vede le prospettive per il futuro in modo positivo, nel senso che dopo la burrasca tornerà il sereno, con la ripresa e il graduale recupero dei danni. Per il prossimo anno è stato stimato un notevole salto in territorio positivo per il Pil dell’Unione, si dovrebbe raggiungere +6,1% per quel che riguarda i 27 Paesi membri Ue, e 6,3% in area euro. Risultati che chiaramente rimandano ad una forte ed energica reazione sul fronte dei mezzi e strategie impiegati per la ripartenza, ma non risultano tuttavia sufficienti a riportare l’equilibrio precedente all’emergenza Covid-19. Ovvero le perdite non si potranno recuperare nel breve periodo. Secondo l’analisi della Commissione Europea, ogni Paese membro presenta un quadro diverso, sia per quel che concerne i danni riconducibili all’emergenza sanitaria – e quindi perdita percentuale in termini di Pil – sia per capacità di resilienza e di azione che ognuno dimostrerà per riportare la crescita su livelli precedenti la crisi. Per alcuni paesi l’obiettivo è anche quello di andare oltre, soprattutto per quelli che presentano ancora problemi nei conti pubblici. Secondo il Commissario Gentiloni, l’Italia, proprio perché è stata sferzata con maggiore intensità dall’incubo del virus, riportando più danni rispetto agli altri Paesi, potrà impiegare più tempo per riprendere quota nella crescita, considerata l’incidenza negativa dovuta al crollo del Pil, che come si è visto si stima a -9,50%, mentre le altre economie più avanzate dell’Unione hanno riportato danni più contenuti. Gentiloni precisa, nel fare il punto sulle previsioni economiche di primavera, che l’Italia rappresenta un punto di forza in Eurozona, ma preoccupano le attuali condizioni della sua economia, perché dallo slancio della sua crescita dipenderà anche il recupero e l’andamento dell’area. Se la ripresa non sarà in linea con le aspettative, l’Eurozona ne risentirà certamente. Il Commissario Paolo Gentiloni (in riferimento alla sentenza emanata dalla Corte tedesca sulla non competenza della Bce riguardo al Qe) ha anche messo l’accento sull’indipendenza della Banca Centrale Europea, rimarcando nel contempo il ‘primato’ del diritto europeo. Afferma al riguardo: “Esistono due punti molto evidenti e chiari: in primis noi confermiamo il primato del diritto europeo (quindi è implicito, secondo il Commissario, che le norme debbano essere recepite dai Paesi membri, e non entrare in conflitto con le sue direttive), secondo le Istituzioni Ue hanno sempre rispettato e sostenuto l’indipendenza della Bce per quel che concerne le scelte di politica monetaria.” Ha quindi aggiunto che gli Organi preposti studieranno la sentenza della Corte tedesca in modo più approfondito, e se ne trarranno le dovute conclusioni.